Come fare da soli la successione
E’ più facile a farsi che a dirsi!
E’ più facile a farsi che a dirsi!
Parto col dire che benchè mi occupi anche io di successioni in tutta Italia non è mia intenzione vendere i miei servizi…anzi, ti esorto a non farlo in quanto vorrei riposarmi un attimino :-)
Forse ti starai chiedendo come mai voglia spiegarti a cavartela da solo nel compilare una successione vero?
Beh…diciamo che ormai faccio questo da vent’ anni e mi fa star bene! Tutto qua.
Fatta questa breve parentesi, nel’ articolo di oggi cercherò di spiegarti, come fare da soli la successione, sia possibile. Magari sfruttando anche qualche servizio di supporto che trovi al’ interno del sito che stai guardando.
Non è niente di trascendentale, anche se ovviamente i meno esperti, potrebbero pensarla in modo diverso.
Ma, se l’ agenzia delle entrate prevede che anche l’ utente possa trasmettere la dichiarazione senza per forza di cose appoggiarsi al professionista significa che la cosa è possibile.
Quindi non spaventarti alla prima difficoltà. Leggi la pagina, prenditi un pò di tempo per leggere questo articolo, approfondisci gli argomenti e vedrai che alla fine avrai delle basi per poter fare tutto più facilmente.
Articolo scritto dal Geometra Pino Caddeo
Intermediario ENTRATEL si occupa esclusivamente di successioni e volture catastali. Devi presentare la successione e non sai bene come fare? Oppure semplicemente hai poco tempo? Scopri come posso aiutarti grazie al servizio “SUCCESSIONI ONLINE”. Collabora anche con professionisti che si occupano di successioni.
VUOI SAPERNE DI PIU’?
Ultimo aggiornamento: Giovedi Dicembre 29, 2022 08:25
Nulla è difficile a farsi se si sa come farlo.
Questo è il concetto fondamentale che bisognerà tenere bene a mente.
Compilare la dichiarazione di successione, pertanto, non dobbiamo vederlo come qualcosa di complicatissimo, (anche se, a seconda dei casi si potrebbero presentare delle problematiche, che dal mio punto di vista direi sono ampiamente superabili) ma piuttosto come se dovessimo risolvere un indovinello un pò più complicato di altri.
Se si parte già predisposti a ritenere che la cosa sia complicata, allora è probabile che lo diventi veramente.
Al’ interno di queste pagine, potrai trovare il giusto supporto per compilare correttamente la dichiarazione di successione. Dovrai semplicemente avere il tempo per leggere e capire come fare.
Prima di tutto dovrai renderti conto della tipologia di dichiarazione di successione che dovrai andare a trasmettere.
Se si parla di una successione con un attivo ereditario per milioni di euro, probabilmente, piuttosto che stare a perdere tempo nel fare calcoli, scaricare software e inviare la dichiarazione, converrà per semplicità, delegare il compito a qualche professionista.
Ma questo genere di successioni, posso dire per esperienza, sono abbastanza rare.
Nella maggior parte dei casi si parla di piccole successioni (attivo composto da abitazioni, piccoli fabbricati, liquidità presenti in banca o poste) e io mi riferisco in particolar modo a questo genere di pratiche, di cui mi occupo già da tanti anni, ogni giorno.
In questo articolo ti farò conoscere i servizi gratuiti, che metto a tua disposizione e che sicuramente ti aiuteranno nel disbrigo della pratica di successione.
Magari ti starai ponendo la domanda “ma come fare da soli la successione se nascono delle problematiche?
In questa pagina, cercherò di rispondere anche a questa domanda, per cui prenditi un pò di tempo per assimilare i concetti base.
Se stai predisponendo una dichiarazione di successione per la prima volta, avrai bisogno di capire alcuni concetti fondamentali per non sbagliare.
Ricordati che sbagliare una dichiarazione di successione significa avere dei problemi, sia in termini di tempo che di denaro, per cui fai attenzione.
Prima di tutto dovrai porti delle domande. Vediamo quali
Queste sono le prime domande da farsi.
Una volta stabilito quale sia il patrimonio da dichiarare, altre domande d’ obbiligo saranno:
Come vedi ci saranno tutta una serie di domande alle quali dovrai rispondere prima di passare alla compilazione vera e propria della successione.
La problematica maggiore sta proprio in questo, perché come potrai vedere, la compilazione di per se del modello telematico è abbastanza semplice (tranne qualche volta) e gli errori più banali a volte succedono proprio perché si inizia subito la compilazione della dichiarazione, senza porsi alcune domande fondamentali.
In realtà ci sarebbero anche altre domande da porsi, ma se risponderai a queste, sarai già alla metà del’ opera e ti sarai risparmiato già diversi errori.
Di seguito andrò ad esaminare voce per voce.
Prima di tutto cerchiamo di capire cosa si intende per patrimonio.
Il patrimonio del de cuius non è altro che quel’ insieme di attività, ma anche passività che erano in capo alla persona deceduta.
Queste attività ed eventuali passività, dopo la morte della persona devono essere trasferite a qualcuno. Se nessuno accetta l’ eredità, la stessa passa allo Stato (tranne le passività). Questo perchè altrimenti ci si potrebbe ritrovare con dei beni abbandonati, con tutte le conseguenze del caso.
Tralascio di inoltrarmi in casi abbastanza rari e invece preferisco parlare del caso ben più comune, in cui l’ eredità venga accettata.
Il patrimonio del de cuius che verrà trasmesso agli eredi sarà composto da beni immobili, liquidità e in genere tutto ciò di cui era proprietario.
In base al’ attivo ereditario bisognerà, naturalmente versare le imposte.
Ecco perchè sarà importante decifrare l’ esatto patrimonio da inserire in successione, perchè in base a questo, si pagheranno le imposte.
I beni immobili possono essere fabbricati, terreni, aree edificabili ecc.
Quando si è in presenza di beni immobili, la dichiarazione di successione va sempre presentata, anche se il valore è scarso, al contrario invece delle liquidità, dove vedremo, che in alcuni casi non sarà necessario presentare alcun che.
Se il de cuius era proprietario sia di beni immobili che di liquidità, in successione andremo a inserire i valori corrispondenti sia ai primi che ai secondi.
Abbiamo visto sopra che quando ci sono beni immobili, anche se di scarso valore, la dichiarazione va presentata in ogni caso e si dovranno sempre pagare le imposte in autoliquidazione (imposta ipotecaria e catastale).
Occupandomi di successioni da oltre vent’ anni, in tutta Italia, posso dire per esperienza che il caso che vi siano solamente liquidità di proprietà del de cuius non è molto frequente.
Questo, potrai facilmente immaginarlo, dato che è noto che noi italiani, a differenza di altri popoli europei, abbiamo sempre investito nel mattone e vediamo la casa di proprietà come una sicurezza.
Attualmente gli italiani che hanno casa di proprietà sono circa l’ 80% per cui è chiaro che il caso che in successione ricadano dei beni immobili è molto più frequente rispetto a quello dove si va a dichiarare solamente delle liquidità.
A mio avviso la percentuale di proprietari di case è destinata a calare drasticamente nel lungo periodo, per tutta una serie di fattori (alcuni li stiamo già vedendo in questo periodo) legati alla crisi economica e al’ innalzamento dei costi di costruzione.
Fatta questa breve parentesi, se in successione dovessero cadere solamente delle liquidità, o meglio se il de cuius era proprietario di soli liquidi, bisognerà valutare due cose.
Questo perché la norma stabilisce che per il coniuge e i parenti in linea retta, al di sotto dei 100.000 euro non vada presentata nessuna dichiarazione.
Se l’ importo è superiore ai 100.000 euro invece bisognerà presentare la dichiarazione e nel caso che ad ogni erede spetti più di 1.000.000 di euro si pagherà anche l’ imposta di successione sul di più di tale cifra.
Per tutti gli altri parenti in linea collaterale (fratelli, nipoti ecc) la dichiarazione di successione andrà sempre presentata a prescindere dal valore della liquidità, con la differenza che per i fratelli del de cuius ci sarà la franchigia di 100.000 euro, ossia, sotto tale cifra non si pagherà imposta di successione.
Avere bene in mente il grado di parentela dei chiamati al’ eredità che andrai a inserire in successione è fondamentale.
Dal grado di parentela, infatti, dipendono anche le imposte da versare.
Per quanto riguarda questo genere di imposte, il grado di parentela non fa nessuna differenza e vanno sempre pagate quando si dichiarano dei beni immobili.
Per l’ imposta di successione, invece, il discorso è diverso.
Se non conosci bene la differenza tra imposte in autoliquidazione e imposta di successione leggi l’ articolo dedicato.
Per quanto riguarda l’ imposta di successione, il grado di parentela fa la differenza.
In base al grado di parentela cambia la franchigia e in alcuni casi, la stessa non esiste proprio, con la conseguenza che l’ imposta va sempre versata.
Benchè non sia un calcolo che dovrai fare tu direttamente, ma se ne occuperà l’ agenzia delle entrate, sarà buona norma sapere a priori a quanto ammonterà l’ imposta di successione, perchè più di una volta mi è capitato che alcuni miei committenti, abbiano ricevuto calcoli sbagliati.
L’ imposta di successione inoltre, può essere ridotta inserendo in dichiarazione di successione determinate passività.
Anche questa domanda, quando vai a compilare la dichiarazione di successione è d’ obbligo.
Per questo, suggerisco sempre, di avere prima, un confronto con tutti i chiamati al’ eredità e valutare se ci sia qualcuno che intende rinunciare.
Una delle cose fondamentali da verificare è che i fabbricati che si devono inserire nella denuncia di successione siano regolarmente censiti al catasto urbano.
E’ molto importante che un fabbricato sia censito regolarmente al catasto urbano perché ci consente di utilizzare come valore, quello determinato dalla rendita catastale moltiplicato per il cosiddetto moltiplicatore catastale.
L’ uso del valore catastale, impedisce al’ agenzia delle entrate di effettuare un accertamento valore. Ovviamente il fabbricato deve essere censito nella giusta categoria catastale.
Mi sono capitati svariati casi di persone che mi hanno contattato dicendomi che l’ agenzia delle entrate, benchè essi avessero utilizzato il valore catastale, abbia proceduto ugualmente con un accertamento del valore.
Giusto per fare chiarezza vi riporto un caso fra i tanti che mi sono capitati.
Mi arriva una email dove un signore mi espone il proprio caso e mi scrive che benchè avesse dichiarato il valore catastale, l’ agenzia delle entrate ha proceduto con un accertamento valore.
Facendo qualche breve indagine catastale, ho scoperto che il fabbricato, (che per tipologia poteva essere in categoria A/2 o A/3) di recente ristrutturazione, risultava essere in catasto, ancora in categoria A/6 (fabbricato di tipo rurale).
In pratica il fabbricato benchè avesse le caratteristiche di civile abitazione, in catasto risultava ancora come fabbricato di tipo rurale e quindi con un valore molto basso.
In sostanza era stato dichiarato un valore catastale di circa 15.000 euro, mentre quello corretto sarebbe dovuto essere almeno di 75.000 euro.
Il problema più grosso però sta nel fatto che quando l’ agenzia delle entrate procede con un accertamento valori non utilizza il valore catastale, ma quello in comune commercio e quindi le imposte vengono calcolate su questo valore.
Quindi, devi stare attento quando dichiari un fabbricato in successione che tutto sia regolare.
Anche per i terreni vale più o meno lo stesso discorso fatto in precedenza per i fabbricati.
Devono essere ben identificati in catasto.
E’ sempre d’ obbligo richiedere una mappa catastale e controllare che il terreno da dichiarare sia correttamente inserito in mappa.
Molto spesso capita che confini materializzati sul posto (muri, reti ecc.) non siano riportati in mappa in quanto manca il frazionamento catastale.
Ci sarebbe un discorso molto lungo da fare in merito, ma non posso affrontarlo in questo articolo, altrimenti andrei a mettere troppa carne al fuoco e si potrebbe generare della confusione.
Per i terreni, una cosa importante è capire se stiamo parlando di aree site in agro e quindi in zona E, o se si tratti di beni ricadenti in altre zone.
Se in successione dobbiamo inserire dei terreni agricoli possiamo utilizzare i valori catastali, determinati moltiplicando il reddito dominicale, che troviamo in visura, per un determinato moltiplicatore.
Se invece, il nostro bene, si trova ad esempio nel’ abitato e può essere edificabile, non potremo utilizzare lo stesso valore determinato come sopra, in quanto rispetto alla realtà sarebbe troppo basso, ma dovremo attribuire un valore reale.
Fare da soli, se volete chiedere l’ agevolazione prima casa, forse è un pò azzardato e dipende comunque dai casi.
Il mio consiglio è sempre quello di fare da soli si, ma anche chiedere qualche delucidazione, magari al’ agenzia delle entrate, esponendo il vostro caso.
Questo per due motivi.
Il primo è che si rischia di chiedere l’ agevolazione quando magari non è possibile.
Il secondo è che si rischia di non chiedere l’ agevolazione quando invece potrebbe spettare.
Se vuoi avere più informazioni sul’ agevolazione prima casa leggi l’ articolo dove ne parlo.
I due termini potrebbero sembrare simili, ma in realtà c’ è una grande differenza.
Ora non vorrei stare qui a spiegare la differenza, tuttavia quando ci accingiamo a compilare una dichiarazione di successione, dovremo fare attenzione a queste due terminologie.
Detto in maniera molto semplice, il proprietario è colui che in qualche modo ha un titolo in mano col quale può dimostrare che un determinato bene gli è pervenuto in forza di un atto pubblico (atto di compravendita, donazione, successione ecc.)
Il possessore è colui che utilizza un determinato bene come se fosse il proprietario, ma non ha un titolo da far valere.
La norma prevede che dopo vent’ anni (in alcuni casi anche prima) di possesso ininterrotto e pacifico di un determinato bene si possa divenire proprietari attraverso la sentenza di usucapione.
Conoscere questa differenza ci è utile quando dobbiamo inserire in successione dei beni, di cui il de cuius ne aveva il possesso, ma non aveva un titolo legale da opporre a terzi.
Abbiamo visto sopra, molto velocemente, quali siano i valori da inserire in successione.
Per i beni immobili (terreni o fabbricati) normalmente utilizziamo, o la rendita catastale (fabbricati) o reddito dominicale (terreni agricoli).
Ma perché, se l’ agenzia delle entrate, consente l’ uso di tali valori, fornisce un software che non li calcola?
Chi ha già utilizzato il software del’ agenzia delle entrate “SuccessioniOnline” sa bene che i valori non vengono calcolati automaticamente in base alla rendita catastale e al reddito dominicale.
Ma come mai?
Il discorso è molto semplice.
In realtà il tributo andrebbe pagato sul valore reale, che di norma è sempre maggiore rispetto al valore catastale (ecco perchè ogni tot. di anni aggiornano i moltiplicatori).
Ma se dovessimo calcolare il valore reale si andrebbero a creare delle problematiche.
In primis dovremo chiamare un perito per fare una perizia. In secondo luogo non si avrebbe mai un valore certo e univoco. Ti è mai capitato di vedere due perizie di due professionisti, che per lo stesso bene attribuiscano lo stesso valore?
E’ molto improbabile.
Se dovessimo andare a inserire il valore reale in successione, ci sarebbero sicuramente molte diatribe tra gli utenti e l’ agenzia delle entrate.
Ecco perchè l’ agenzia delle entrate ha stabilito che si possono utilizzare questi valori catastali. Perché i calcoli ottenuti con la rendita catastale, o reddito dominicale, moltiplicati per determinati coefficienti, danno un risultato uguale a chiunque.
Sempre l’ agenzia delle entrate ci dice che se dovessimo utilizzare valori più bassi dei valori catastali si potrebbe essere soggetti a un accertamento valori.
Sempre nel’ ottica di darti una mano, ho creato alcuni tools gratuiti (utilità) che possono aiutarti nei vari calcoli.
Su questo sito potrai trovare diverse utilità gratuite. Al momento in cui scrivo sono quattro e corrispondono a:
Le applicazioni gratuite sono riservate agli utenti registrati.
Per quanto riguarda i calcoli dei valori catastali e delle imposte facendo click sul relativo pulsante, accederai da prima alla pagina dove ti spiego come si fa il calcolo manualmente e in fondo alla pagina troverai il pulsante per accedere al’ applicazione.
Facendo click sul pulsante “Simulatore spese totali” verrai reindirizzato direttamente al’ applicazione.
Questa è veramente una domanda fondamentale da porsi subito.
Mai basarsi sul’ intestazione che troviamo sulle visure catastali.
Perchè?
Il primo motivo sta nel fatto che l’ intestazione catastale, potrebbe non essere aggiornata a seguito di atti pubblici non volturati (capita molto frequentemente), quali compravendita, successioni ecc.
Il secondo motivo è che l’ intestazione e relativa quota potrebbe essere sbagliata.
E’ sempre d’ obbligo controllare la provenienza della proprietà attraverso la verifica degli atti di acquisto, donazioni, precedenti successioni ecc.
Se non hai tanto tempo a disposizione per approfondire tutti gli argomenti che ho elencato, ti propongo due tipologie di servizi che ti facilitano e di molto la problematica successione.
Uno è il servizio SUCCESSIONE EXPRESS che ti dispensa completamente da inserire dati, fare calcoli e quant’ altro.
In pratica mi occupo di tutto. A partire dal’ inserimento dei dati, ai calcoli dei valori e delle imposte, per arrivare sino alla trasmissione del file telematico. Ricevi comodamente sulla tua email la documentazione già col protocollo di registrazione telematico, compresa attestazione da presentare in banca o alle poste.
La seconda tipologia di servizi è quella dedicata a chi vuole fare da solo, ma vuole essere sicuro che tutto sia corretto e inviabile senza problemi.
In questo caso esistono una serie di servizi, per cosi dire, secondari, ma non per importanza, dedicati al calcolo dei valori catastali, imposte, ravvedimento operoso per tardiva presentazione o per mancato addebito.
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