Successione come fare?
Grazie alla guida passo passo, capirai come fare la successione senza scervellarti!
Successione come fare? Bella domanda!
Seguimi in questa pagina dove ti spiegherò passo passo ciò che devi fare per compilare la dichiarazione di successione e portare a termine questo compito, che a detta di tanti sembrerebbe cosa molto ostica e in effetti potrebbe anche esserlo, soprattutto per coloro che non compilano ogni giorno dichiarazioni di successione.
Da quando la trasmissione della successione è diventata telematica, effettivamente qualcosa di più complicato c’ è, ma non è niente di trascendentale o impossibile, per cui armati di una buona dose di attenzione e pazienza e sarai in grado di presentare in poco tempo la dichiarazione di successione.
Se non dovessi avere tanto tempo a disposizione, o prefersici comunque affidarti al professionista per tutta una serie di motivi, ti propongo il servizio “SUCCESSIONE EXPRESS”, ad un costo contenuto e che in tanti hanno già utilizzato e apprezzato.
A tal proposito ti invito anche a vedere tutte le recensioni che sin’ ora hanno lasciato le persone che hanno avuto a che fare con me e il mio servizio dedicato alle successioni.
Sotto puoi vedere tutte le recensioni lasciate fin’ ora.
Articolo scritto dal Geometra Pino Caddeo
Intermediario ENTRATEL si occupa esclusivamente di successioni e volture catastali. Devi presentare la successione e non sai bene come fare? Oppure semplicemente hai poco tempo? Scopri come posso aiutarti grazie al servizio “SUCCESSIONI ONLINE”. Collabora anche con professionisti che si occupano di successioni.
VUOI SAPERNE DI PIU’?
Ultimo aggiornamento: Sabato Aprile 08, 2023 14:54
Cerchiamo di capire prima di tutto cos’ è la dichiarazione di successione e a cosa serve.
Anzi…vediamo prima a cosa non serve.
Non serve per accettare l’ eredità e quindi per diventare eredi
Non serve per diventare proprietari del bene ereditato
Ma allora a cosa serve?
Fondamentalmente la dichiarazione di successione serve per sborsare dei soldi a titolo di imposte e quindi interessa prettamente il fisco.
Con la dichiarazione di successione, pertanto non si diventa eredi (questo avviene solamente con l’ accettazione del’ eredità), ma si compie un’ operazione fiscale fondamentalmente.
E’ fondamentale capire questo primo concetto.
Abbiamo due diverse tipologie di imposte
Che differenza c’ è tra queste imposte?
La prima, come ho scritto nasce con l’ intento di colpire l’ arricchimento a seguito del’ eredità. Attualmente questa imposta va per scaglioni in base al grado di parentela che c’ è tra il de cuius e i chiamati al’ eredità/eredi/legatari. Non è autoliquidabile e quindi viene calcolata dal’ agenzia delle entrate in base alla dichiarazione di successione presentata.
Non sempre si paga e il suo esborso dipende dal grado di parentela col de cuius e dal valore ereditato per singolo erede.
Quando viene applicata colpisce tutto l’ attivo ereditario (beni immobili, liquidità, aziende ecc. ecc)
Le seconde, vengono applicate solamente ai beni immobili (Fabbricati, terreni agricoli, aree edificabili ecc.) e servono in pratica per la trascrizione presso la conservatoria dei registri immobiliari (Attualmente ufficio di pubblicità immobiliare) e voltura in catasto (Attualmente ufficio del territorio). Sono autoliquidabili e quindi calcolate direttamente dal contribuente.
Attualmente, con l’ invio telematico, vengono prelevate direttamente dal conto corrente del dichiarante, subito dopo aver inviato la dichiarazione di successione.
Le imposte in autoliquidazione che normalmente si versano sono le seguenti:
Prima del’ ingresso del’ invio telematico (2019) l’ imposta di bollo era di 64 euro e la tassa ipotecaria di 35 euro.
Queste imposte, dunque non tendono a colpire l’ arricchimento globale a seguito del’ eredità ma sono da vedere come degli emolumenti da versare solo per il fatto che i beni immobili ereditati vengono trascritti al’ ufficio di pubblicità immobiliare (Ex conservatoria dei registri immobiliari) e al’ ufficio del territorio (Ex catasto).
Si pagano sempre quando in successione c’ è la presenza di un bene immobile, qualsiasi sia il suo valore dichiarato. Quando questo è molto basso si pagano comunque dei minimi d’ imposta.
Per capire come fare la successione, sarà indispensabile tenere bene a mente questi primi concetti.
Come scritto sopra, questa imposta, quando è presente, colpisce tutto l’ attivo ereditario e quindi beni immobili, liquidità, aziende, società ecc.
In genere colpisce i patrimoni più sostanziosi, soprattutto quando gli eredi sono il coniuge, i figli, o altri parenti in linea retta (genitori, nipoti ecc.)
Per questa categoria di chiamati esiste infatti una franchigia di 1.000.000 di euro, per ogni erede/chiamato, sotto la quale cifra non esiste imposta di successione.
Una seconda franchigia, più limitata e del valore di 100.000 euro, esiste per successioni tra fratelli.
Per tutti gli altri concorrenti alla successione del de cuius, invece, non esiste nessuna franchigia e l’ imposta di successione è sempre richiesta.
Dimenticavo…in realtà esiste un’ ulteriore franchigia di 1.500.000 euro per i portatori di handicap grave (Legge 104). Questa franchigia prescinde dal grado di parentela col de cuius.
Per questa categoria di persone esiste la franchigia di 1.000.000 di euro per ogni chiamati/erede.
Sotto questa soglia non si paga nessuna imposta di successione.
Se l’ eredità, per singolo erede, dovesse superare il milione di euro si pagherà l’ imposta di successione del 4% sul di più di 1.000.000 di euro.
Faccio un piccolo esempio.
De cuius che lascia un patrimonio di 2.500.000 ai suoi due unici figli.
Ogni figlio eredita un valore 1.250.000 (per i beni immobili si fa riferimento al valore catastale).
In questo caso si pagherà l’ imposta di successione.
Su che valore?
1.250.000 – franchigia = 1.250.000 – 1.000.000 = 250.000 euro
L’ imposta di successione al 4% verrà calcolata per la differenza del patrimonio ereditato meno la franchigia, e quindi su 250.000 euro.
In realtà potrebbe essere qualcosa in più e precisamente il 10% (Cosidetta presunzione del 10%) calcolato sui 250.000 euro.
L’ agenzia delle entrate, infatti, presume sempre un 10% in più in quanto ritiene che vi possano essere degli altri beni non necessariamente indicati in successione, quali: mobilia, denaro liquido, gioielli ecc.
Si può evitare la presunzione del 10% solo a seguito di un inventario analitico, redatto da un notaio, secondo dei precisi procedimenti.
Anche per i fratelli del de cuius esiste la franchigia, ma più ridotta rispetto al coniuge, ai figli e ai parenti in linea retta.
Si parla, infatti di una franchigia di 100.000 euro.
Il calcolo del’ imponibile d’ imposta è uguale a quanto visto sopra.
In questo caso però cambia anche la percentuale d’ imposta di successione, che non sarà del 4%, ma salirà al 6%.
Tutti i parenti sino al 4° grado pagano sempre l’ imposta di successione, qualsiasi sia il valore dichiarato, in quanto non esiste nessuna franchigia per loro.
Stessa cosa per gli affini sino al terzo grado.
L’ aliquota d’ imposta di successione sarà del 6%
Per esserci una parentela deve esserci in qualche modo un legame di sangue, in caso contrario una persona non può chiamarsi parente.
Per quanto riguarda i gradi di parentela ho scritto un articolo dedicato. Fai click qui sopra se vuoi approfondire.
I fratelli tra loro sono parenti in linea collaterale di secondo grado.
Il nipote rispetto allo zio (Fratello/sorella del proprio genitore) è un parente di terzo grado
I cosiddetti gugini di primo grado, per la legge sono parenti di 4° grado
Anche tra zio e un pronipote (figlio di figlio di fratello) c’ è un grado di parentela di 4° grado.
In genere nelle dichiarazioni di successione non si va molto lontano con i gradi di parentela, tuttavi a volte potrebbe capitare.
Gli affini potremo definirli come parenti acquisiti.
Non c’ è legame di sangue tra affini e de cuius e possono partecipare alla dichiarazione di successione solamente se chiamati con un testamento. In una successione che si devolve per legge, pertanto non vedremo mai un affine.
Quando chiamati, gli affini sino al terzo grado, vengono comunque agevolati nel’ imposta di successione che sarà del 6% e non del’ 8% come per gli estranei, o altri parenti oltre il 4° grado.
L’ affine, in sostanza, entra con lo stesso grado che lega il proprio coniuge ai suoi parenti.
Faccio un esempio per semplificare la cosa.
Il/la suocero/a (Affine di 1° grado)
Il suocero è un affine di 1° grado.
E’ come se fossero i nostri genitori acquisiti, per cui la norma prevede che gli affini entrino nello stesso grado dei nostri parenti e quindi saranno affini di primo grado.
Un genitore, infatti è per noi un parente in linea retta di primo grado, per cui, se come ho scritto, l’ affine entra con lo stesso grado del parente del coniuge, sarà un affine in linea retta di primo grado.
Il/la cognato/a (Affine di 2° grado)
Il cognato è un affine di secondo grado.
Il cognato è il coniuge di un nostro fratello/sorella.
Per capire il grado di affinità del cognato, dobbiamo prima di tutto conoscere il grado di parentela che lega i fratelli tra loro.
I fratelli per la legge sono parenti in linea collaterale di 2° grado, per cui colui/colei che si coniugherà con un nostro fratello/sorella sarà un affine in linea collaterale di 2° grado.
Lo/a zio/a del coniuge (Affine di 3° grado)
Tra noi e nostro zio (Fratello/sorella di uno dei nostri genitori) che affinità avremo?
Seguendo sempre lo stesso ragionamento ci sarà un’ affinità in linea collaterale di terzo grado.
In sintesi gli affini sono i parenti del nostro coniuge, per cui se una persona non è sposata non avrà affini diretti propri.
Si certo!…è importante perchè in base al grado di parentela o di affinità cambiano le percentuali e le franchigie del’ imposta di successione.
Soprattutto il professionista che si accinge a compilare una dichiarazione di successione deve saper capire a colpo d’ occhio se vi sarà imposta di successione o meno.
In primis per avvisare il contribuente, che dovrà aspettarsi ad esempio, oltre alle imposte in autoliquidazione anche l’ imposta di successione.
In secondo per poter eventualmente inserire eventuali passività detraibili dal’ imponibile e quindi pagare meno imposta di successione.
Se ad esempio nella dichiarazione di successione, dove si andrà a scontare l’ imposta di successione non si inseriscono correttamente le passività, o non si inseriscono per niente, l’ agenzia delle entrate andrà a calcolare un’ imposta di successione maggiore rispetto a quella che si dovrebbe pagare.
Anche qui bisogna distinguere tra imposta di successione e imposte in autoliquidazione.
La prima, se supera il valore di 1.000 euro si può rateizzare. Va versato il 20% subito e il restante è rateizzabile in otto rate trimestrali.
Le imposte in autoliquidazione, al contrario non sono rateizzabili e vanno pagate subito.
Le imposte in autoliquidazione riguardano, come scritto sopra, la trascrizione della successione, sia presso l’ ufficio di pubblicità immobiliare che l’ ufficio del territorio.
Prescindono dal grado di parentela col de cuius.
Per cui la loro percentuale non varia mai e al momento sono del 2% per quanto riguarda l’ imposta ipotecaria e 1% per l’ imposta catastale.
Abbiamo ancora, l’ imposta di bollo di 85 euro per ogni conservatoria e tassa ipotecaria di 90 euro, sempre per ogni conservatoria.
Per ultimo abbiamo abbiamo i tributi speciali.
Si pagano quasi sempre.
Questo perché le imposte in autoliquidazione colpiscono i beni immobili di proprietà del de cuius e quasi sempre in successione ricade la casa, il box, la piccola cantina o qualche terreno con fabbricato strumentale annesso.
Nella stragrande maggioranza dei casi (successione dai genitori vero i figli o nipoti in linea retta) si pagano solamente le imposte in autoliquidazione, in quanto non è molto frequente vedere eredità che superano il milione di euro per ogni chiamato/erede.
Da tenere in considerazione il fatto che come valore da dichiarare in successione, normalmente utilizziamo i valori catastali e non quelli commerciali che sono quasi sempre molto più alti.
Nella maggior parte dei casi dove gli eredi sono i figli, o nipoti in linea retta, o coniuge, almeno per quanto riguarda le dichiarazioni di successione di cui mi occupo online, raramente si pagherà anche l’ imposta di successione, in quanto i valori sono quasi sempre sotto la soglia della franchigia.
Per successioni tra fratelli, invece è già diverso, in quanto la franchigia essendo molto più bassa a volte non permette di non pagare anche l’ imposta di successione.
L’ agevolazione più frequente è quella che riguarda la prima casa.
L’ agevolazione consiste nel pagare sia l’ imposta ipotecaria che catastale in forma fissa piuttosto che in percentuale sul valore dichiarato.
Questa agevolazione, a volte può fare risparmiare anche diverse migliaia di euro.
Faccio un piccolo esempio
Se in dichiarazione di successione dobbiamo inserire un’ abitazione del valore di 100.000 euro vediamo come può influire questa agevolazione.
Senza agevolazione dovremo pagare 2.000 euro per l’ imposta ipotecaria (2% del valore dichiarato) e 1.000 euro per imposta catastale (1% del valore dichiarato).
Se invece qualcuno degli eredi/chiamati può godere del’ agevolazione si pagherano gli importi fissi di 200 euro per ogni imposta e quindi 400 euro in tutto, con un bel risparmio direi.
Un’ altra agevolazione esiste anche per i locali strumentali al’ azienda classificati in catasto in categoria speciale D10.
Questi fabbricati infatti possono essere inseriti in successione con valore zero.
Le imposte in autoliquidazione, attualmente vengono addebitate direttamente sul conto corrente del dichiarante.
Le imposte si pagano su un imponibile e quindi sarà necessario calcolare dei valori.
In genere i valori che dovrai calcolare riguarderanno quelli relativi ai beni immobili.
Per beni immobili si intendono i fabbricati e i terreni.
Una delle domande più frequenti che ricevo via email (Ormai ne ricevo decine ogni giorno e mi spiace se a volte non riesco a rispondere a tutti) è:
“Come fare per calcolare il valore da inserire in successione? E se il de cuius aveva una quota del bene, che valore inserisco? L’ intero o quello riferito alla quota di possesso?”
Per alcuni, questa domanda potrebbe essere banale, ma per molti altri, mi rendo conto che non lo è.
Capisco che non tutti sono sempre alle prese con la successione (meno male…aggiungo) e quindi è normale che i dubbi ci siano. Tra l’ altro ricordo sempre che è meglio porsi qualche dubbio, piuttosto che essere sicuri e poi magari sbagliare.
Sbagliare una dichiarazione di successione sta diventando sempre più proibitivo tra l’ altro, in quanto certi errori si pagano abbastanza cari, soprattutto in termini di soldi da sborsare.
Anche per questo ho pensato di scrivere questa pagina, in modo che nel caso tu decida di fare tutto da solo, avrai minori probabilità di sbagliare. L’ errore è sempre dietro l’ angolo, ma se siamo preparati avremo più probabilità di evitarlo.
Per il calcolo delle imposte dovrai sempre avere un valore sul quale poi calcolare le varie imposte.
Quindi prima si calcolano i valori da inserire in successione e poi si calcoleranno le imposte di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti.
In genere le imposte vengono calcolate automaticamente dal software col quale inseriamo tutti i dati, sia che si stia utilizzando il software ministeriale “successioneonline” che puoi scaricare gratuitamente dal sito del’ agenzia delle entrate e sia che stia utilizzando un altro software commerciale.
Quindi…primo passaggio: Calcolare i valori da inserire in successione
Dopo di che…secondo passaggio: Calcolo delle imposte
Per quanto riguarda i valori da inserire potremo avere
Potrebbero esserci anche altri cespiti da inserire, ma in questa pagina mi occuperò in particolar modo del calcolo dei valori catastali dei fabbricati e dei terreni agricoli utilizzando la rendita catastale, reddito dominicale e moltiplicatori.
Per quanto riguarda i fabbricati e i terreni agricoli e comunque quei beni che sono dotati di rendita catastale (fabbricati) o reddito dominicale (terreni agricoli) possiamo utilizzare i cosiddetti valori catastali.
Non è obbligatorio utilizzare i valori catastali, tuttavia è il metodo più semplice e veloce.
Inoltre utilizzando i valori catastali sarai sicuro che l’ agenzia delle entrate non potrà procedere con un eventuale accertamento valori, il quale potrebbe avvenire se utilizzassi dei valori più bassi dei catastali.
La formula per il calcolo dei valori catastali è la seguente:
FABBRICATI
Rendita Catastale rivalutata del 5% X il moltiplicatore catastale
TERRENI AGRICOLI
Reddito dominicale rivalutato del 25% X il moltiplicatore catastale
Sotto puoi vedere la tabella che riporta i vari moltiplicatori catastali in base alla categoria catastale di appartenenza.
Categorie catastali | Moltiplicatori non rivalutati | Moltiplicatori rivalutati del 5% | ||
Prima casa | Altri fabbricati | Prima casa | Altri fabbricati | |
Categoria A (esclusi A10) | 110 | 120 | 115,50 | 126 |
Categoria A10 | 60 | 63 | ||
Categoria B | 140 | 147 | ||
Categoria C1 | 40,80 | 42,84 | ||
Categoria C2, C6, C7 | 110 | 120 | 115,50 | 126 |
Categoria C3, C4, C5 | 120 | 126 | ||
Categoria D | 60 | 63 | ||
Categoria E | 40,80 | 42,84 |
Per i terreni abbiamo un solo moltiplicatori pari a 90.
Come scritto sopra il valore catastale di un fabbricato da inserire in successione si ottiene rivalutando la rendita catastale del 5% e moltiplicandola per il relativo moltiplicatore catastale.
Se in successione ricade un fabbricato in categoria catastale “A”, non prima casa, che ha una rendita catastale di 1.000 euro procederemo nel seguente modo
1.000 x 1,05 x 120 = Valore da inserire in successione 126.000 euro
Se in successione ricade un fabbricato in categoria catastale “A”, prima casa, che ha una rendita catastale di 1.000 euro procederemo nel seguente modo
1.000 x 1,05 x 110 = Valore da inserire in successione 115.500 euro
Naturalmente il valore da inserire dipende anche dalla quota di possesso del de cuius.
A seconda dei casi si andrà eventualmente a compiere un’ ulteriore operazione per calcolare il valore corretto da dichiarare.
Ad esempio se il de cuius aveva una quota di 1/2 l’ operazione diventerà la seguente:
1.000 x 1,05 x 120 x 1/2 = Valore da inserire in successione 63.000 euro
Dopo aver capito come si effettuano i calcoli, sarebbero utili alcuni applicazioni per il calcolo diretto dei valori da inserire in successione e delle imposte da versare?
Molto probabilmente si.
Per questo motivo ti metto a disposizione alcune utilità che ti consentiranno, partendo dalla rendita catastale e reddito dominicale di calcolare rispettivamente i valori dei fabbricati e dei terreni agricoli da da inserire in successione.
Potrai anche calcolare le imposte da versare.
Inoltre se lo vorrai troverai anche un’ applicazione che ti consentirà di ottenere in tempo reale un quadro della spesa generale tra imposte e costo per la predisposizione della pratica di successione.
Questa applicazione gratuita ti consentirà di calcolare automaticamente il valore dei fabbricati da inserire in successione.
Dovrai conoscere la rendita catastale e la quota di possesso del de cuius
E’ necessaria la registrazione gratuita.
Questa applicazione gratuita ti consentirà di calcolare automaticamente il valore dei terreni agricoli da inserire in successione.
Dovrai conoscere il reddito dominicale e la quota di possesso del de cuius
E’ necessaria la registrazione gratuita.
Questa applicazione gratuita ti consentirà di calcolare le imposte in autoliquidazione da versare.
Dovrai conoscere i valori immobiliari da inserire in successione
E’ necessaria la registrazione gratuita.
Questa applicazione gratuita ti consentirà di calcolare automaticamente il valore dei fabbricati e dei terreni agricoli da inserire in successione.
Inoltre, potrai calcolare le imposte e richiedere in tempo reale un preventivo di spesa compensivo di imposte e costo per la predisposizione della pratica di successione.
Dovrai conoscere i dati catastali dei beni immobili e quota di possesso del de cuius
E’ necessaria la registrazione gratuita.
Dopo aver visto le diverse fasi sulla compilazione di una successione, possiamo passare a vedere alcuni esempi pratici di compilazione in modo da prendere un pò di confidenza col software ministeriale gratuito del’ agenzia delle entrate.
Sotto trovi tre pagine dedicate.
Una si occupa del’ inserimento dei dati generali, un’ altra ti spiegherà come inserire i chiamati al’ eredità e un’ altra ancora dove potrai vedere come compilare il quadro EB dedicato ai terreni.
Affida la tua pratica! Scopri di più sul servizio
Hey ! Come hai trovato l’ articolo? Hai 5 secondi per lasciare la tua recensione?
Oppure preferisci lasciare un tuo commento qui sotto? In ogni caso sarebbe molto interessante avere la tua opinione.
Registrati subito e dimmi cosa ti è piaciuto del’ articolo. Ti risponderò al più presto.
Il tuo parere mi interessa!
hai un dubbio sul’ argomento trattato, oppure hai bisogno di un’ informazione? O vorresti che venisse affrontata una problematica particolare di tuo interesse? Fammi sapere nei commenti.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!