Come sbloccare i soldi alle poste in caso di successione
Come sbloccare i soldi alle poste: Vediamo la procedura delle poste per lo sblocco delle liquidità del de cuius
Come sbloccare i soldi alle poste: Vediamo la procedura delle poste per lo sblocco delle liquidità del de cuius
Se il de cuius aveva dei soldi alle poste, o su conto corrente, o su libretto, prima che gli eredi possano svincolare le somme è necessario compiere alcune operazioni.
Stessa cosa nel caso il de cuius avesse anche una cassetta di sicurezza.
In questa pagina ti spiegherò come procedere sin dal’ inizio, in modo che non debba fare la fila due volte.
Già proprio cosi…perché se conosci la procedura e tutti i documenti che le poste ti richiederanno potrai andare già dalla prima volta con tutta la documentazione necessaria, evitando in tal modo di dover tornare e ritornare ancora.
Continua a leggere per scoprire come fare.
Articolo scritto dal Geometra Pino Caddeo
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Ultimo aggiornamento: Venerdì Giugno 24, 2022 11:19
In questo articolo andiamo a vedere quali sono le operazioni preliminari per richiedere la dichiarazione di credito delle poste, che andrà in seguito, allegata a tutta la documentazione relativa alla dichiarazione di successione.
Come saprai, quando il de cuius possedeva dei rispami presso le Poste italiane, affinchè le somme possano essere sbloccate e quindi consegnate agli eredi è necessario compiere alcuni adempimenti.
Molto spesso colui che ci lascia aveva nel suo patrimonio sia dei beni immobili (Fabbricati/terreni) e sia delle liquidità, quali conti correnti, libretti di risparmio, titoli, assegni non riscossi ecc.
Da quando mi occupo esclusivamente di dichiarazioni di successione, la casistica è quasi sempre la stessa.
Se il de cuius oltre ad avere dei beni immobili aveva anche dei risparmi in posta dovremo inserire al’ interno della dichiarazione anche le liquidità. Non sempre vengono tassate e dipende da caso a caso.
Tuttavia l’ ufficio postale richiede sempre che le liquidità vengano inserite in successione per poi poterle sbloccare e assegnarle agli eredi.
In questo caso parliamo di eredi e non chiamati al’ eredità in quanto dal momento che le somme vengono assegnate ai vari soggetti che ne hanno diritto, questi diventeranno eredi, in quanto ritirando le somme, in maniera tacita si accetta l’ eredità.
Non approfondirò, nel’ articolo che stai leggendo, l’ aspetto del’ accettazione del’ eredità però ricordatevi che se accettate la quota di denaro che era del de cuius in pratica state accettando tutta l’ ereditàe non potrete più rinunciarvi.
Per cui se qualcuno dei chiamati, per qualsiasi motivo, avesse intenzione di rinunciare al’ eredità si ricordi che non può nemmeno accettare la quota relativa alle liquidità.
Prima di tutto bisognerà vedere se stiamo parlando di un conto corrente intestato al solo de cuius o anche ad altri soggetti (coniuge, figli, fratelli ecc).
Se si tratta di un conto corrente interamente di proprietà del de cuius, alla comunicazione del decesso presso l’ ufficio postale verrà inibito e quindi non sarà più operativo.
Il conto comunque continuerà a ricevere eventuali bonifici in entrata ecc. Anche eventuali pagamenti per bollette dovrebbero continuare ad essere autorizzati.
Quindi come sbloccare i soldi alle poste dopo il decesso?
Vediamo quali casi si possono presentare.
E’ un contratto che si stipula tra Poste italiane e cointestatari del conto corrente.
Quando le firme sono congiunte significa semplicemente che per poter fare delle operazioni sul conto sono necessarie entrambi le firme dei due cointestatari.
In questo caso il conto corrente, subito dopo la comunicazione del decesso, viene bloccato e quindi non sarà più possibile per l’ altro cointestatario eseguire operazioni.
Per lo sblocco delle liquidità e quindi per poter ritirare le somme ereditate sarà necessario fornire tutta una serie di documenti, compresa la dichiarazione di successione se necessaria.
Prima del’ avvento della dichiarazione telematica le poste chiedevano la copia conforme cartacea della dichiarazione di successione, rilasciata dal’ agenzia delle entrate. Attualmente la copia conforme è stata sostituita dalla cosiddetta Attestazione.
Questo tipo di conto corrente permette ad entrambi i cointestatari di effettuare operazioni in completa autonomia.
Quindi questo è un tipo di conto corrente che permette una maggiore libertà di movimento ai due cointestatari.
Normalmente questo tipo di conto corrente è dedicato alle famiglie e i cointestatari normalmente sono persone di fiducia.
Sul sito delle poste c’ è scritto che, a seguito della comunicazione del decesso, viene bloccata l’ operatività di tutti i rapporti riconducibili al de cuius.
Non viene specificato se ciò avviene anche per i conti correnti cointestati a firma disgiunta.
In teoria non dovrebbe essere cosi comunque perchè come ho scritto sopra ogni cointestatario può effettuare tutte le operazioni che vuole.
Se cosi fosse l’ altro cointestatario potrebbe prelevare tutte le somme anche dopo il decesso.
Esattamente non so come procedano le poste, ma mi risulta che dopo la comunicazione del decesso, un tempo il conto venisse bloccato senza permettere al’ altro cointestatario di effettuare operazioni.
Oggi non dovrebbe essere più cosi. Ci sono anche delle sentenze a riguardo.
Da quando mi occupo di successioni grazie al servizio “SUCCESSIONE EXPRESS” ho potuto constatare che nella maggior parte dei casi le persone preferiscono avere il conto cointestato a firme disgiunte e questo vale per l’ intero terrotorio nazionale.
Occupandomi di successioni dove gli eredi generalmente sono il coniuge, i figli, piuttosto che i fratelli o i nipoti, penso sia una cosa normale visto che il conto corrente cointestato a firma disgiunta da un grado di maggiore libertà ai cointestatari che normalmente fanno parte della famiglia.
Un conto corrente cointestato con firme congiunte vorrebbe dire che ogni operazione dovrebbe essere autorizzata da tutti i cointestati e questo potrebbe creare qualche qualche difficoltà anche per effettuare piccole operazioni. In ambito familiare pertanto possiamo vedere che la maggior parte dei conti è a firma disgiunta.
Quindi per esperienza posso dire che nella stragrande maggioranza delle dichiarazioni di successione di cui mi occupo rientrano conti correnti cointestati con firma disgiunta. Questo perché svolgo soprattutto quelle successioni dove gli eredi sono il coniuge, i figli o fratelli.
La dichiarazione di successione, e quindi l’ attestazione da presentare al’ ufficio postale, è quasi sempre necessaria.
C’ è un caso però in cui la dichiarazione non è necessaria e cioè quando si verificano determinate condizioni:
In questo caso non sarà necessario presentare la dichiarazione di successione al’ agenzia delle entrate.
Per quanto riguarda il punto n° 3 su menzionato se tra gli eredi ci dovesse essere anche un nipote in linea collaterale la successione andrà predisposta.
Posso dire per esperienza ultraventennale nelle successioni, che questi casi sono rari, in quanto quasi sempre il de cuius aveva una casa di proprietà o qualche terreno anche in quota con altri soggetti.
Capita veramente di rado che non sia necessaria la dichiarazione di successione.
Se si verificasse la condizione di non necessarietà alla presentazione della dichiarazione di successione, si dovrà firmare un documento dove si dichiara di essere esonerati dalla presentazione. In caso di dichiarazioni false si incorre nel penale.
Nel caso non si debba presentare la dichiarazione di successione l’ ufficio postale dovrà svincolare le somme senza richiederla.
In tal caso dovremo presentare tutta una serie di documenti esclusa la successione. In questo articolo esaminerò più da vicino il caso in cui la presentazione della successione sia necessaria, in quanto occupandomi di successioni è per me e per i miei committenti un caso frequente.
Ora che abbiamo visto più o meno le differenze tra conto corrente a firme congiunte e disgiunte, vediamo di capire dal lato pratico cosa è necessario comportarsi e come sbloccare i soldi alle poste dopo il decesso quando è necessaria la presentazione della dichiarazione di successione, in quanto la procedura è identica sia che ci troviamo davanti a un conto corrente con firma disgiunta che congiunta.
In pratica l’ ufficio postale ci richiederà tutta una serie di documenti, dove andremo a dichiarare chi sono gli eredi legittimi o testamentari più la dichiarazione di successione (attestazione nel caso di successione telematica o copia conforme nel caso di modello 4).
Vediamo di seguito e nella pratica la procedura su come sbloccare i soldi alle poste. Sicuramente dovremo andare almeno due volte presso gli uffici postali.
La prima volta per comunicare il decesso e richiedere la dichiarazione di credito. La seconda volta per richiedere lo sblocco e il rimborso delle liquidità a favore degli eredi del de cuius.
La prima cosa da fare è quella di recarsi alle poste e comunicare il decesso della persona che aveva conti correnti ed eventuali titoli, o altre liquidità presso l’ ufficio postale.
Una volta comunicato il decesso, sarà necessario richiedere la “DICHIARAZIONE DI CREDITO” al’ ufficio postale.
Cos’ è la dichiarazione di credito? La dichiarazione di credito non è altro che quel documento rilasciato dalle poste, dove vengono elencati tutti i rapporti che il de cuius intratteneva con le poste. Per ogni rapporto ci sarà anche la sua valorizzazione alla data di morte.
La dichiarazione di credito dovrà essere allegata alla dichiarazione di successione.
Quindi al suo interno ci potremo ritrovare ad esempio conto corrente e relativa cifra disponibile alla data di morte, eventuali titoli, carte postepay ecc.
Viene rilasciata dal’ ufficio postale solamente se il de cuius possedeva delle liquidità non esenti dal’ imposta di successione.
Se lo stesso de cuius intratteneva rapporti contenenti solamente titoli di Stato, buoni fruttiferi e quindi beni esenti dal’ imposta di successione, la dichiarazione non verrà rilasciata in quanto non necessaria.
La dichiarazione di credito può essere richiesta dai soggetti legittimati a farlo. In genere sono gli eredi legittimi o testamentari.
A seconda delle circostanze potrebbero essere anche i seguenti soggetti:
Il richiedente la dichiarazione di credito dovrà presentare la seguente documentazione:
L’ atto notorio rilasciato dal notaio è obbligatorio se si hanno contemporaneamente due condizioni e cioè esonero dalla presentazione della dichiarazione di successione e richiesta di rimborso superiore ai 150.000 euro.
Nel caso sia sufficiente la dichiarazione sostitutiva di atto notorio questa dovrà essere autenticata persso un pubblico ufficiale che potrà essere notaio, segretario comunale o altro funzionario delegato dal sindaco.
Le poste hanno predisposto due tipologie di dichiarazioni sostitutive. Una per eredità che si devolve per legge e una per testamento. Sotto ti lascio i link diretti per poter scaricare i documenti.
Dichiarazione sostitutiva per eredità con devoluzione per legge
Dichiarazione sostitutiva per eredità con devoluzione testamentaria
La dichiarazione di credito può essere richiesta anche online.
Se sei registrato sul sito poste.it potrai accedere direttamente a questa pagina e procedere con la richiesta della dichiarazione di credito. Se invece non sei registrato dovrai prima crearti un account sul sito delle poste.
Una volta che ti sarai registrato potrai richiedere la dichiarazione di credito online. Ovviamente dovrai avere i requisiti per poterla richiedere e quindi dovrai essere un erede oppure persona delegata, o comunque qualcuno che ne abbia i presupposti legittimi.
Una volta autenticato come utente al’ interno del sito delle poste dovresti vedere la seguente schermata. Il link diretto è questo: https://www.poste.it/rddc-redirect
Come vedi dovrai avere a portata di mano alcuni documenti già scansionati e precisamente:
Di seguito dovrai procedere seguendo le varie istruzioni.
Bene…abbiamo visto cosa dobbiamo fare nel caso si debbano sbloccare le liquidità del de cuius presso le poste nel caso si debba presentare la dichiarazione di successione al’ agenzia delle entrate. O meglio, abbiamo visto la prima parte.
Infatti una volta che avremo la dichiarazione di credito delle poste dovremo proseguire presentando la dichiarazione di successione e poi fare la richiesta di rimborso.
Il passaggio visto sin’ ora e quindi la richiesta di dichiarazione di credito è necessario in quanto la stessa va allegata alla successione.
Ora che abbiamo ricevuto la dichiarazione di credito vediamo come sbloccare i soldi alle poste. L’ ufficio postale, oltre a richiedere tutta una serie di documenti ci richiederà anche la successione. Ne abbiamo parlato anche sopra.
Nel caso di successione telematica, non ci basterà portare la copia, che sarebbe il primo documento che riceviamo. Le poste ci chiederanno la cosiddetta “attestazione” che va a sostituire la vecchia copia conforme cartacea.
In questo articolo non mi dilungherò sulla questione successione e come si compila in quanto si andrebbe fuori tema. Su questo sito trovate diversi articoli, guide e tools che possono aiutarvi se volete fare tutto da soli.
Se invece ritenete di aver bisogno di un servizio professionale per la compilazione e presentazione della successione potete sempre affidarvi al nostro servizio attivo in tutta Italia “SUCCESSIONE EXPRESS”. Per maggiori informazioni su questo servizio fai click qui sopra.
Fatta questa breve precisazione continuiamo nel vedere come sbloccare i soldi alle poste quando è necessaria la presentazione della successione.
Quindi, ricapitolando…primo passo: comunicazione decesso e richiesta dichiarazione di credito da parte delle poste. Secondo passo: presentazione della dichiarazione di successione.
Come abbiamo visto sopra la dichiarazione di successione non va presentata solamente se:
In tutti gli altri casi andrà sempre presentata e allegata alla documentazione che ci richiederà l’ ufficio postale.
Una volta che avremo presentato la dichiarazione di successione e ottenuto l’ attestazione potremo recarci presso gli uffici postali per richiedere lo sblocco delle liquidità e assegnare ad ogni erede la propria quota di liquidità ereditata.
Bene…abbiamo adempiuto ai nostri doveri fiscali con l’ agenzia delle entrate. Abbiamo anche l’ attestazione…ora possiamo recarci alle poste per lo sblocco delle liquidità in modo che ogni erede abbia cio che gli spetta di diritto.
Abbiamo visto i documenti necessari per richiedere la dichiarazione di credito da allegare alla dichiarazione di successione. Ora per la richiesta di rimborso dovremo produrne degli altri. Ad esempio serviranno ancora altri eventuali documenti d’ identità di altri eredi, oppure il testamento ecc. ecc.
In realtà questi due passaggi di richiesta documenti normalmente non avvengono, nel senso che è più conveniente portare tutt’ assieme la documentazione. Nella stragrande maggioranza dei casi è preferibile portare subito tutti i documenti.
Se ci sono cinque eredi sarà meglio portare subito tutti i documenti d’ identità più codici fiscali, cosi come se si tratta di una successione testamentaria porteremo subito anche il verbale di pubblicazione che ci avrà rilasciato il notaio.
Quindi, al momento della richiesta della dichiarazione di credito conviene portare tutti i documenti e quindi anche quelli necessari per il rimborso. In tal modo mancherà solamente l’ attestazione che porteremo subito non appena ne saremo venuti in possesso.
Al momento della richiesta della dichiarazione di credito porteremo direttamente tutta la documentazione che sarà costituita da:
Oltre a questi documenti potrebbero esserne necessari degli altri a seconda dei casi.
La richiesta di rimborso potrà essere fatta anche da uno solo degli eredi. In fase di liquidazione saranno necessarie le *firme congiunte di tutti gli eredi.
*Le firme congiunte di tutti gli eredi, significherà che per poter ritirare le somme spettanti a ciscun erede dovranno firmare tutti gli aventi diritto.
Di conseguenza, molto spesso, capitano delle problematiche quando uno degli eredi decide di non voler firmare. In tal caso potrebbero nascere dei contenziosi tra colui che non vuole firmare e gli altri eredi che molto probabilmente si troveranno costretti ad agire per vie legali.
A tal riguardo segnalo la sentenza del 14/10/2005 n° 19997 con la quale la cassazione ha dato ragione alla parte che riteneva di poter avere le proprie quote di denaro benchè mancasse la firma di uno degli eredi.
In poche parole questa sentenza stabilisce che la banca o le poste italiane devono svincolare le somme ereditate anche se vi sia un erede che non ha firmato congiuntamente.
Dichiarazione sostitutiva per eredità con devoluzione per legge
Dichiarazione sostitutiva per eredità con devoluzione testamentaria
Elenco documenti richiesti dalle poste per sblocco liquidità
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Salve,
ho letto l’articolo e lo trovo interessante e completo.
Avrei due domande per il mio caso specifico
1) Al punto 4 “Richiesta di rimborso” c’è un elenco di documenti ma come si chiama il modulo della posta? Si può fare richiesta di rimborso online dal sito delle poste? C’è un link?
2) Se gli altri eredi non vogliono prendere i soldi, posso fare io erede la richiesta per avere la mia parte o devo andare necessariamente da un legale?
Grazie in anticipo!
Saluti
Michele
Salve…non so come si chiami il modulo esattamente. Se sei un utente registrato al sito delle poste, dovresti poter operare anche online. Se qualche erede si rifiuta di firmare è possibile che nascano problematiche. Ci sono diverse sentenze se non ricordo male che sono contrarie a questo modo di comportarsi, in quanto sarebbe più giusto, forse, liquidare ad ognuno la propria quota.
Grazie, ho letto con particolare attenzione il tutto e la ringrazio per la chiarezza di esposizione: mi è molto utile quanto appreso.
Comunicazini:
– mi sono rivolto inviando la documentazione all’Ufficio postale on line di Firenze, mi è stato rispedito il tutto dicendo che la competenza esclusiva è dell’Ufficio postale dove è aperto il conto cointestato con mia moglie con firma libera. Nel conto sono presenti fondi intestati solo a me, solo a mia moglie e alcuni insieme io e mia moglie contitolari del conto a firma libera;
– mi sono rivolto all’Ufficio Postale abilitato alla sucessione e la direttrice chiede
la presenza contemporanea di me e dei tre figli quasi cinquantenni in ufficio postale . I figli lavorano e uno abita in Liguria. In caso contrario si rifiuta di procedere.
-Il direttore dell’Ufficio postale, ha trovato molte scuse per non fare nulla.
– Mi consigli di affidare il tutto a un avvocato e dare procura e pprcedere a denuncie per omissioni di atti di Ufficio-
Mia moglie è morta da oltre due anni.
Ancora grazie. Complimenti per il tuo lavoro.
Umberto Gilet
Grazie mille geometra.
Persona squisita, preparata e disponibile.
La ringrazio :-) saluti cordiali.
Salve. Ho fatto la successione precompilata e ho ricevuto oggi il documento SUCC7. Dalle mie ricerche dovrebbe essere l’attestazione da presentare alle poste/banche di sui si parla in questo articolo. Mi dice però che dal primo download il documento resterà disponibile soltanto per 7 giorni. Nel mio caso che devo contattare 2 banche, se una la contatto adesso, come posso fare considerato che l’altra non potrò contattarla prima di fine mese? Scaduti i 7 giorni perdo tutto? Ne approfitto per chiedere in cosa consiste esattamente questo glifo. Grazie mille e complimenti.
Salve Serena. Si quella è l’ attestazione. Sette giorni è il tempo entro il quale poter appunto scaricare l’ attestazione. L’ attestazione ha una validità di sei mesi comunque per cui hai tutto il tempo necessario. Il glifo sarebbe il QR CODE che vedi nella prima pagina. Sapevo che l’ attestazione aveva validità solo per una banca. Per una ulteriore banca in teoria bisognerebbe chiedere una seconda attestazione direttamente al’ agenzia delle entrate e ripagare i bolli. Tuttavia so di persone che hanno presentato sempre la stessa attestazione e non hanno avuto problemi. Comunque sarebbe meglio informarsi presso l’ agenzia delle entrate. Grazie per il tuo commento.