Come si calcolano i gradi di parentela
E’ molto importante capire chi siano i nostri congiunti quando dobbiamo redigere una dichiarazione di successione.
Da poco è nata una sorta di bagarre, dopo il dpcm del presidente del governo, in quanto non si aveva ben chiaro cosa si intendesse per “congiunti”. Ebbene sono gli stessi che si ricavano, dalle norme sulla parentela e affinità, nonché dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile.
Se vuoi sapere chi sono i congiunti per la legge fai clik qui sopra.
Quando dobbiamo redigere una dichiarazione di successione, è fondamentale capire subito i gradi di parentela che intercorrono tra il de cuius e gli eredi o chiamati al’ eredità, anche perché da questi scaturirà l’ albero genealogico che dovremo allegare alla successione.
Questo perché, a seconda del grado di parentela possono presentarsi diverse variabili e soprattutto può cambiare il discorso sul’ imposta di successione.
Ecco perché è di fondamentale importanza allegare alla dichiarazione di successione un corretto albero genealogico, il quale serve al’ agenzia delle entrate, per determinare la presenza o meno della effettiva imposta di successione e le varie percentuali da applicare.
L’ albero genealogico da allegare alla dichiarazione di successione è un file in formato pdf/a e risulta essere uno dei documenti da allegare obbligatoriamente.
L’ albero genealogico e i gradi di parentela
L’ albero genealogico
Quando dobbiamo redigere una dichiarazione di successione, non si può prescindere dal fatto di dover capire chi siano i parenti più stretti del de cuius. A seconda della parentela che intercorre tra il de cuius e i designati o chiamati all’ eredità, possono cambiare diverse cose.
Ad esempio le cose cambiano tra i figli del de cuius, o i nipoti in linea retta o i nipoti in linea collaterale. C’ è una grossa differenza ad esempio tra i nipoti in linea retta e i nipoti in linea collaterale. Adesso cerchiamo di capire come possiamo fare a capire chi sono questi soggetti e soprattutto vediamo di capire il grado di parentela col de cuius.
Nell’ immagine visibile qui a fianco viene raffigurato un albero genealogico che può aiutare a capire i vari gradi di parentela. Come potete vedere abbiamo un capostipite “A” con tutti i suoi discendenti.
Tutti quanti discendono da “A” e quindi tutti quanti, rispetto ad “A” sono parenti in linea retta.
Abbiamo dei figli (B e C), dei nipoti (F, D, E) e dei pronipoti (G, I, L, H). B e C, rispetto ad A sono parenti in linea retta di primo grado. F, D e E rispetto ad A sono parenti in linea retta di secondo grado. G, I, L e H sono parenti in linea retta di terzo grado.
L’ albero genealogico qui a fianco, ci mostra però anche dei parenti in linea collaterale. B e C ad esempio sono parenti in linea collaterale di secondo grado, ossia sono fratelli. F, D e E sono tra loro parenti in linea collaterale di quarto grado, ossia i cosiddetti cugini di primo grado.
G, I, L e H invece sono tra loro parenti in linea collaterale di sesto grado. Quelli che chiamiamo comunemente cugini di secondo grado.
L’ albero genealogico
L’ importanza della parentela
Ma perché i gradi di parentela rivestono un ruolo fondamentale quando si apre la successione? E’ molto importante capire il grado di parentela che intercorre tra i chiamati all’ eredità e il de cuius per svariate ragioni. Alcune sono di carattere fiscale e altre di carattere tecnico.
Ad esempio esiste per il coniuge del de cuius e per i suoi parenti più stretti la cosiddetta franchigia. La franchigia è quella soglia, sotto la quale determinati parenti del de cuius non pagano imposta di successione. A riguardo voglio far notare che vi è differenza tra imposta di successione e imposte in autoliquidazione. L’ argomento comunque verrà esaminato in separata sede.
Esistono, attualmente due soglie di franchigia. Una è destinata al coniuge e ai parenti in linea retta (figli, nipoti, pronipoti, ascendenti ecc.) e ammonta a 1.000.000 di euro. Poi abbiamo un’ altra franchigia di 100.000 euro destinata ai fratelli del de cuius.
Gli eredi sopra individuati, dunque pagano imposta di successione solamente sul di più della franchigia. La parentela col de cuius è importante anche dal punto di vista della percentuale da pagare. Ad esempio coniuge, figli e altri parenti in linea retta pagano il 4% sull’ attivo ereditario.
I fratelli ad esempio pagano il 6%. I soggetti oltre il IV grado di parentela pagano l’ 8%. Questi sono solo alcuni esempi che ci fanno capire l’ importanza dei gradi di parentela.
Quindi è importante conoscere il grado di parentela, da inserire in successione per non compiere degli errori che poi possono comportare calcoli d’ imposta sbagliati, da parte dell’ agenzia delle entrate.
La legge, inoltre tutela i parenti più stretti del de cuius e il proprio coniuge. Cosa significa questo? Significa una determinata categoria di parenti non possono essere esclusi completamente dall’ eredità del de cuius, vedi ad esempio attraverso un testamento.
A seconda delle situazioni che si presentano i parenti del de cuius, che sono tutelati per legge sono: i figli, altri parenti in linea retta e il coniuge. A queste persone spetta dunque la cosiddetta legittima.
L’ albero genealogico
Gradi di parentela in linea retta e collaterale
Abbiamo due tipi di gradi di parentela, che possono intercorrere tra il de cuius e i suoi eredi o chiamati all’ eredità. Possiamo avere la parentela in linea retta e in linea collaterale. Nei paragrafi successivi vedremo la differenza. Si può comunque, sin da subito, intuire che la parentela in linea retta riveste un’ importanza maggiore rispetto alla collaterale. I parenti in linea retta sono coloro che hanno una discendenza diretta col de cuius (padre, figlio, nipote, pronipote ecc.), mentre i parenti in linea collaterale pur avendo un capostipite comune, non hanno una discendenza o ascendenza diretta col de cuius (fratello, zii, cugini ecc). Ma come facciamo a calcolare il grado di parentela che intercorre tra gli eredi e il de cuius? Abbiamo visto sopra che conoscere il grado di parentela è fondamentale, sia per capire se va pagata l’ imposta di successione e sia nel caso di testamento che leda le quote di legittima. Per calcolare i gradi di parentela che intercorrono tra de cuius e eredi può aiutarci il cosiddetto albero genealogico. Uno schema grafico che ci aiuta a risalire ai gradi di parentela. Vediamo come possiamo fare tecnicamente, a calcolare il giusto grado di parentela.
PARENTELA IN LINEA RETTA
Si ha parentela in linea retta quando le persone discendono in linea diretta. Supponiamo adesso che il de cuius sia il capostipite “A”. Che grado di parentela hanno tutti quanti rispetto ad A? Tutti quanti rispetto ad “A” hanno una parentela in linea retta, perché tutti discendono direttamente da lui. Abbiamo i figli B e C che discendono da A.
Abbiamo anche che F, D e E che discendono anche se indirettamente da A. Quindi avremo che i figli B e C che discendono direttamente da A saranno parenti in linea retta di primo grado.
F, D e E sono i nipoti (figli dei figli). Anche in questo caso a parentela sarà in linea retta, ma questa volta di secondo grado. Anche tra G, h, I e L rispetto ad A vi sarà una parentela in linea retta ma di terzo grado (pronipoti).
PARENTELA IN LINEA COLLATERALE
Con la parentela in linea collaterale, si ha un vincolo di sangue minore in quanto i parenti in linea collaterale non discendo direttamente l’ uno dal’ altro.
Ad esempio i fratelli sono parenti in linea collaterale di secondo grado. Nel’ albero genealogico che ho riportato come esempio, anche F, D e E sono parenti in linea collaterale.
Sono quelli che chiamiamo cugini di primo grado, ma per la legge sono parenti di quarto grado. G, I, L e H invece sono i comuni cugini di secondo grado che per la legge sono parenti di sesto grado.
Come calcolare i gradi di parentela
Fin qui abbiamo visto le varie parentele e i vari gradi. Ma come facciamo tecnicamente a dire che la parentela è di primo grado, secondo o terzo? Penso che avrai capito la differenza tra parentela in linea retta e in linea collaterale. Ora andiamo a vedere come fare per riuscire ad individuare il grado di parentela che intercorre tra i vari soggetti, che a noi serve sapere quando dobbiamo redigere una dichiarazione di successione.
Date uno sguardo al’ albero genealogico. Abbiamo due modi per capire il grado di parentela. Una volta che abbiamo disegnato l’ albero genealogico, e che abbiamo individuato le persone di cui vogliamo conoscere il grado di parentela, O contiamo le linee di congiunzione a ritroso, partendo dal’ erede, passando per il capostipite per arrivare sino al de cuius (nel’ immagine che vedete ho iniziato da H, L, I per arrivare a G), oppure contiamo le persone escludendo il capostipite, che equivale in sostanza a sottrarre sempre 1.
Nel venire a capo del grado di parentela, il capostipite è il fulcro del calcolo e quindi è molto importante. Quindi prima cosa da fare è disegnare l’ albero genealogico dove per forza di cose il capostipite deve essere rappresentato. Nel nostro esempio sarà la lettera “A”.
Naturalmente l’ albero genealogico varia a seconda di chi muore e di chi eredita. Io in questo esempio ho fatto un albero genealogico che arriva sino ai parenti di sesto grado, ma nella stragrande maggioranza dei casi non sarà necessario un albero genealogico del genere.
Normalmente la successione si apre a favore dei figli o del coniuge o dei nipoti in linea retta (figli dei figli). Se non ci sono figli o nipoti in linea retta entrano in gioco i fratelli del de cuius, oppure nipoti in linea collaterale (figli dei fratelli) e così via sino ad arrivare al sesto grado di parentela cosi come previsto per legge.
Oltre il sesto grado l’ eredità si devolve allo stato, sempre che non vi sia testamento. Ma quest’ ultima condizione non si verifica quasi mai in quanto, generalmente il de cuius ha dei parenti più vicini o al massimo del sesto grado. E poi quasi sempre quando non ci sono parenti stretti, un testamento salta sempre fuori.
Quindi i casi più frequenti sono quelle successioni che si aprono a favore de coniuge, dei figli o dei nipoti in linea retta, o dei fratelli. Quindi vedere alberi genealogici molto ampi sarà abbastanza difficile.
Riprendendo il discorso dunque, se a succedere saranno i figli l’ albero genealogico sarà come quello che vedete qui a fianco. In questo caso i figli saranno parenti in linea retta di primo grado. In questi esempi non ho inserito il coniuge, in quanto quest’ ultimo non ha un vincolo di sangue (normalmente).
Esiste però tra i coniugi il cosiddetto rapporto di coniugio, che la legge attuale comunque tutela. Per farti capire come si calcola il grado di parentela, preferisco, però, tornare sull’ immagine precedente, dove si vedono il capostipite, i figli, i nipoti in linea retta ei pronipoti in linea retta, sempre tenendo come punto di riferimento il capostipite “A”. Adesso per capire il calcolo vi faccio qualche esempio.
Ci tengo sottolineare che tutti gli esempi che farò sono esempi di successione che si devolve per legge e quindi in assenza di testamento.
ESEMPIO N° 1
Muore A e lascia come eredi i propri figli B e C
Che linea e grado di parentela intercorre tra gli eredi e il de cuius? La linea di parentela è retta in quanto sia B che C discendono direttamente da A. Che grado di parentela intercorre? Abbiamo detto nei paragrafi precedenti che: O contiamo le linee di congiunzione a ritroso, partendo dall’ erede, passando per il capostipite per arrivare sino al de cuius, oppure contiamo le persone escludendo il capostipite, che equivale in sostanza a sottrarre sempre 1.
Proviamo col primo metodo…Quante linee di congiunzione intercorrono tra ogni erede e il de cuius? Abbiamo una sola linea di congiunzione e quindi grado 1°. Ricapitolando gli eredi hanno un grado di parentela in linea retta di primo grado.
ESEMPIO N° 2
Muore A e lascia come eredi il proprio figlio B e nipote in linea retta E
E’ un caso abbastanza frequente. Si verifica quando uno dei due figli (B e C) non vuole (rinunciatario) o non possa (premorto) accettare l’ eredità. In questo caso il diritto di accettare si trasmette al figlio del rinunciatario/premorto.
Abbiamo visto che B rispetto al de cuius è un parente in linea retta di primo grado (figlio). “E” invece che risulta essere figlio di C sarà sempre un parente in linea retta (nipote), in quanto discende direttamente da C che a sua volta discende da A. Il grado di parentela invece sarà di secondo. Contate le linee di congiunzione partendo da E. Sono 2 e quindi il grado sarà il secondo.
Quindi E rispetto ad A risulta essere nipote in linea retta di secondo grado. Nel caso che anche E non voglia o non possa accettare l’ eredità, il diritto di accettare si trasmetterebbe, sempre per rappresentazione (la rappresentazione in linea retta ha luogo al’ infinito) ai suoi figli I, L e H. In questo caso le linee di congiunzione tra I, L e H e il de cuius A sono 3. Quindi seguendo lo stesso ragionamento di prima avremo parentela in linea retta ma di terzo grado.
ESEMPIO N° 3
Muore B e lascia come erede il proprio fratello C
Questo caso si può verificare quando il de cuius B non ha coniuge, ne figli ne genitori o altri parenti in linea retta. In questo caso la legge prevede che a ereditare, in assenza di testamento siano i fratelli.
Prima stabiliamo la linea di parentela. Sarà in linea retta o collaterale? Abbiamo detto che si ha linea retta quando l’ erede discende in linea diretta, quindi padre, figlio, nipote ecc. Non è questo il caso giusto? In quanto il fratello C non discende da B.
Quindi avremo che la linea di parentela sarà del tipo collaterale. Che grado di parentela avremo? Seguendo sempre lo stesso procedimento andiamo a contare le linee di congiunzione che separano il de cuius dal’ erede, passando sempre dal capostipite. Le linee sono due, per cui il grado di parentela sarà il secondo.
ESEMPIO N° 4
Muore B e lascia come erede il proprio nipote in linea collaterale E
Anche questo è un caso abbastanza frequente. Si può verificare quando il de cuius B non ha coniuge, ne figli ne genitori o altri parenti in linea retta. In questo caso la legge prevede che a ereditare, in assenza di testamento siano i fratelli o i figli di questi ultimi. Prima stabiliamo la linea di parentela.
Sarà in linea retta o collaterale? Abbiamo detto che si ha linea retta quando l’ erede discende in linea diretta, quindi padre, figlio, nipote ecc. Non è questo il caso giusto? In quanto il nipote in linea collaterale E non discende da B.
Che grado di parentela avremo? Contiamo le linee di congiunzione e vediamo che sono 3. Quindi E è parente a B in linea collaterale di terzo grado.
ALTRI ESEMPI IN LINEA COLLATERALE
Grado di parentela tra F e E
Credo che tu abbia capito come si calcola la linea di parentela e il grado. Però voglio farti altri esempi soprattutto per i parenti in linea collaterale. Andiamo ad esaminare la linea e il grado di parentela che c’ è tra F e E. La linea, ormai abbiamo capito che è quella collaterale. Il grado quale sarà? Andiamo a contare sempre le solite linee di congiunzione.
Quante sono? Sono quattro giusto? Quindi sono parenti in linea collaterale di quarto grado ok? Stessa cosa sarà tra E e D, visto che quest’ ultimo è fratello di F.
CALCOLO DEL GRADO DI PARENTELA ATTRAVERSO IL CONTEGGIO DELLE PERSONE
Sopra vi ho detto che per il calcolo del grado di parentela si può procedere, o con il metodo che abbiamo appena visto, quindi contando le linee di congiunzione, oppure contando le persone e sottraendo sempre il de cuius, ossia sempre 1. Io preferisco il primo, però diamo uno sguardo anche al secondo. Facendo riferimento al primo esempio dove il de cuius lasciava come eredi i propri figli B e C, dobbiamo stabilire il grado di parentela per B (per C ovviamente è uguale visto che è fratello di B). Le persone in questo caso sono due (A+B). 2 – 1 = 1 quindi primo grado con parentela in linea retta.
Nel secondo caso invece il de cuius A lasciava l’ eredità a B (figlio) e E (figlio di C). Non mi dilungo su B in quanto abbiamo già visto nel paragrafo precedente come si fa. Per quanto riguarda E invece contiamo le persone, che risulta n° 3. Le persone sono E+C+A e quindi n° 3. Togliamo 1 e ci rimarrà un bel 2. Quindi grado di parentela di secondo grado in linea retta.
Analizziamo adesso il terzo esempio. In questo esempio abbiamo visto che l’ eredità di B andava tutta a C. Quindi linea di parentela collaterale. Calcoliamo il grado: contiamo le persone: C+A+B. Sono n° 3. Leviamo ancora 1 e otteniamo 2. Quindi grado di parentela secondo.
Vediamo il quarto caso dove l’ eredità di B andava a E. Guardiamo l’ immagine sopra e contiamo le persone: E+C+A+B = 4. Leviamo 1 e rimane 3. Quindi E è un nipote in linea collaterale di terzo grado.
Ultimo esempio: grado di parentela tra F e E. Anche qui contiamo le persone: E+C+A+B+F. Fa 5 giusto? Togliamo 1 e rimane un 4. Quindi parentela di quarto grado.
Ok….spero tu abbia capito il ragionamento e quindi ora ti lascio ai tuoi calcoli. Ti ringrazio per aver seguito sin qui…alla prossima!
Non hai capito qualcosa? Oppure hai ancora qualche dubbio? Lasciami un tuo commento e ti risponderò al più presto! Oppure ora puoi anche richiedere il servizio dedicato alla creazione del’ albero genealogico.
Il servizio dedicato al’ albero genealogico
Come dicevo sopra, tantissime persone, da tutta Italia, mi hanno chiesto se oltre ad occuparmi esclusivamente della dichiarazione di successione, in maniera completa (predisposizione, invio e volture) avessi potuto in pratica aiutarli anche in maniera parziale.
Capita infatti che alcuni riescano a predisporre la dichiarazione di successione, ma necessitino comunque di un aiuto, oppure per il semplice fatto che desiderino stare un pò più tranquilli.
Ho pensato di venire incontro a tutte queste richieste anche perché penso che sia meglio aiutarsi quando è possibile :-) soprattutto in questo periodo un pò critico per tutti noi.
Ho attivato tanti servizi (calcolo imposte, valori immobiliari ecc.) e li trovate tutti elencati nella Home page.
Tra i vari servizi c’ è anche quello dedicato al’ albero genealogico, che mi avete richiesto in tanti.
In pratica in base agli eredi da inserire in successione vi disegno e preparo l’ albero genealogico e vi spedisco il file in formato pdf/a, già pronto da allegare in successione.
Se vuoi approfittare del servizio, sotto trovi il link che ti porta alla pagina con tutte le spiegazioni.
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Buongiorno, grazie per il sito ricco di informazioni preziose. Nel caso in cui i figli ed il marito siano vivi al momento del decesso ed abbiamo accettato l’eredità, nell’albero genealogico devono essere messi anche i nipoti? a che scopo? Deve essere indicato anche un eventuale fratello del de cuius (unico rimasto di 5)? E le mogli dei figli?
Se i chiamati al’ eredità sono il coniuge e i figli, andranno indicati solamente loro. Nel’ albero genealogico è importante inserire i chiamati al’ eredità o eredi. I nipoti ereditano qualcosa?
Non c’è testamento, quindi -per quello che ho capito- non ereditano nulla, visto che noi fratelli accettiamo l’eredità. Mi pare di avere capito che se un fratello avesse rifiutato, allora sarebbero entrati i figli (cosa che non succede in questo caso)
Si…se il fratello del de cuius, chiamato al’ eredità, rinuncia, vengono chiamati i figli di quest’ ultimo.
Buongiorno. Pongo il seguente caso:
Muore il Signor Caio che non ha figli, non ha fratelli e sorelle, ed ha i genitori già deceduti. Il capostipide è il nono del defunto. Gli eredi collaterali più vicini sono l’unica cugina di primo grado della mamma (la madre è figlia del capostipide) e tre figli del fratello della madre del de cujus. Da parte del padre non vi è alcun erede, neanche collaterale. Io credo che, in linea collaterale diretta, fosse la sola cucina di primo grado della madre unica erede (in quanto entrambi figli di due fratelli) mentre i figli del fratello della madre sono di grado collaterale più lontano. Non so se mi sbaglio. Ringrazio in anticipo per l’attenzione e, in attesa di risposta, porgo distinti saluti.
Dr. Rag. Giuseppe Rodi
Salve
Il capostipite è la mamma A (il marito è morto da tempo). Ci sono due figlie, la prima B con figli (io che scrivo ne sono il marito) e la seconda C senza figli. Muore C e non c’è testamento. Mi è chiaro che B e parente collaterale di secondo grado, immagino poi che A sia parente in linea retta di primo grado ma ho il dubbio che il tutto vada anche, diciamo, a “ritroso”. In questo caso l’eredità è solo di A o anche di B? come viene divisa?
Grazie
Cristiano Monzani
Nel caso in cui il figlio/erede del de cuius muoia prima di esercitare il proprio di diritto di rinuncia/accettazione dell’eredità e non sia ancora stata presentata dichiarazione di successione, in quest’ultima da presentare entro un anno dalla morte del de cuius, nel quadro EA, andrà indicato il figlio (modo a distanza di due mesi dal padre) o il nome dei nipoti (figli del figlio morto)?
Se fosse stato premorto il figlio andavano indicati i nipoti compilando il campo Successione per rappresentazione, essendo morto dopo il padre è necessario invece il doppio passaggio ed i nipoti potranno esercitare il proprio diritto di accettare/rinunciare all’eredità del nonno (trasmesso dal padre) come diritto derivato e quindi non figurano nella dichiarazione di successione del nonno, giusto? Grazie
Buongiorno , volevo chiedere il grado di parentela tra me e un mio cugino “lontano”. La bisnonna di mia madre è la sorella del bisnonno di suo padre. Volevo chiedere se noi due siamo considerati per legge cugini e di che grado siamo.
Grazie!
nel caso in Cui A non ha coniuge ne figli ne nipoti suoi, ma 3 fratelli e figli dei fratelli (12 nipoti) ?
L’ eredità si dividerà tra fratelli ed eventuali nipoti figli di fratelli premorti.
Buongiorno, volevo chiedere il rapporto di parentela tra il figlio premorto ( proprietario di immobile ) e genitore ( che deve ereditare l’immobile di proprieta’ del figlio premorto ) . Grazie.
Sono parenti in linea retta
Salve,io vorrei chiedere una cosa. Io ho un cugino “lontano” ma non so calcolare il grado di parentela che c’è tra di noi ma non saprei neanche se siamo considerati cugini per legge.
La bisnonna di mia madre è la sorella del bisnonno di suo padre .