La mia storia e il mio rapporto con internet
Ti voglio raccontare la mia storia non perché sia eccezionale, o unica nel suo genere e nemmeno per autocelebrarmi…ci mancherebbe. Ci sono tante attività e professionisti che su internet vanno molto più forte di me.
Vorrei semplicemente raccontartela per spiegarti come internet mi ha aiutato nel mio lavoro. Come mi ha permesso di conoscere tante persone e quindi intrattenere molte relazioni che poi si sono trasformate in opportunità di lavoro.
Dal mio punto di vista, internet potrebbe aiutare moltissime attività e credo che non ci sia settore che non possa beneficiarne, iniziando da quello professionale, per passare al commerciale, industriale, agro-zootecnico ecc. ecc.
La mia è una storia semplice, come quella di un’ altra qualsiasi persona, di un ragazzo (mi riferisco a quando ho iniziato…ora sono anzianotto) :-) che non si è arricchito sicuramente, ma che ha potuto andare avanti nel suo lavoro grazie alla visibilità offerta dalla rete e alle persone che gli hanno dato fiducia.
Ringrazierò sempre tutte queste persone che pur non conoscendomi personalmente, hanno acquistato i miei servizi online e a loro voglio fare una dedica particolare, con i miei più sentiti ringraziamenti.
Bene…fatta questa doverosa premessa, se avrai un pò di tempo da dedicare alla lettura di questa pagina, potrai sapere come internet mi abbia aiutato concretamente.
Come ho iniziato l’ attività professionale e le prime esperienze
Correva l’ anno 1998.
Dopo diversi anni di tirocinio come geometra, decisi che era giunta l’ ora di mettermi in proprio e quindi gestire uno studio tutto mio. Avevo ormai una buona esperienza e quindi pensai che fosse giunta l’ ora di spiccare il volo dal punto di vista professionale.
Vivevo ancora con i miei ed ero sicuramente molto spensierato. Non avevo grossi problemi e responsabilità. All’ epoca avevo ventinove anni e quando torno indietro con la mente e penso a quel periodo, mi sembra quasi di riviverlo e non mi vergogno a dire che la commozione sale dentro di me.
Sono passati venticinque anni in un batter di ciglia. Ricordo quel periodo con molta nostalgia.
I miei primi lavori e le mie prime difficoltà
Dopo essermi iscritto nel 1998 al collegio dei geometri di Nuoro e aver aperto la partita iva ero pronto per iniziare l’ attività come professionista.
Non vedevo l’ ora di iniziare l’ attività e mai avrei pensato che di li a poco avrei dovuto affrontare le mie prime sfide per rimanere a galla nel mio settore.
Quando hai trent’ anni molte cose non le vedi e io in particolare non avevo valutato diverse circostanze che di li a poco mi portarono a pensare addirittura di abbandonare l’ attività professionale.
Diciamo che il mio primo anno come libero professionista non andò poi cosi male.
I problemi iniziarono al secondo anno di attività.
Non avevo più le agevolazioni riservate ai nuovi iscritti e il lavoro a dire il vero iniziò anche a scarseggiare a causa di diversi fattori che non avevo e non avrei potuto immaginare, per cui mi ritrovai ad arrancare in mezzo alle difficoltà.
Uno dei fattori che causò un indebolimento della mia attività professionale e che non potevo conoscere a priori, fu che in quegli anni la mia zona subì la chiusura di poli industriali importanti (tessile e chimica) e di altre decine di piccole imprese che lavoravano nell’ indotto.
Migliaia di persone rimasero a casa e di conseguenza ci fu un impoverimento massiccio della zona che portò in breve tempo a una forte crisi nel’ edilizia, ma anche in altri settori naturalmente.
Ancora oggi l’ area in cui vivo non si è ripresa dalla crisi, anzi devo dire che il trend al momento è sempre più al ribasso. Credo che questo non stupisca nessuno, visto che ormai ci troviamo a dover attraversare periodi abbastanza grigi, uno dietro l’ altro.
Riprendendo il discorso, mi ritrovai in poco tempo ad avere molto poco lavoro, sia a livello di pratiche di progettazione che catastali. Pensai tra me: “Ho appena iniziato l’ attività e già devo chiudere?” Questo lo pensai effettivamente, ma evidentemente se sono ancora qui le cose andarono diversamente.
Ci fu un evento che fece cambiare le mie sorti…
Ancora un altro anno e poi chiudo
Questo pensai ad un certo punto…
Dopo poco più di un anno dal’ apertura della partita iva ero in crisi e avvolto da mille pensieri che non avevano niente di positivo.
Benchè non avessi grandi spese per il mio mantenimento, in quanto vivevo ancora con i miei, dovevo comunque sobbarcarmi altre uscite…le tasse, la cassa geometri, il commercialista, corsi professionali, viaggi per lavoro, assicurazione per lavoro ecc. ecc.
Insomma, ero sommerso da una marea di spese e io non incassavo abbastanza per potermi permettere di pagarle.
Incominiciai ad accumulare anche dei debiti e la situazione non era più rosea come l’ avevo immaginata poco tempo prima.
Continuavo a svolgere le poche pratiche che mi arrivavano, ma non riuscivo a svoltare verso lidi più tranquilli e la situazione che si era venuta a creare diventò in poco tempo sempre più insostenibile tanto che a un certo punto pensai di chiudere l’ attività per non continuare ad accumulare altre passività.
Decisi a malincuore di terminare alcune piccole pratiche che avevo in carico per poi chiudere definitivamente, quando a un certo punto…
Arriva internet…anni 1999/2000
1999…Anno in cui avere la connessione a casa o in ufficio costava un occhio della testa, ma poi arrivò TISCALI che offriva la connessione ad internet a prezzi abbordabili e di conseguenza un pò tutte le più grandi compagnie telefoniche si adeguarono.
Ancora non si poteva navigare su internet con i telefonini, non esistevano i tablet e tutta la tecnologia che oggi abbiamo facilmente a disposizione.
Con i pochi soldi che mi rimanevano decisi di attivare una connessione internet. Non so esattamente il motivo per cui fui attratto dalla rete internet, forse avevo intuito che avrebbe potuto aiutarmi nel lavoro.
Oggi parliamo di megabit, ma al’ epoca erano Kb. La velocità di connessione era di 56 Kb, quindi ti lascio immaginare la lentezza nell’ aprire le pagine.
Decisi pertanto di attivare subito la mia prima connessione analogica. Comprai un modem e un cavo lungo quindici metri che attraversava la cucina, dove avevamo la presa del telefono, per arrivare sino al mio piccolo studio.
Sicuramente i più attempati si ricorderanno che con quel genere di connessione il telefono risultava sempre occupato.
Io rimanevo connesso alla rete quasi tutto il giorno per cui il nostro telefono era sempre occupato. E mi ricordo che mia madre con molta pazienza mi diceva di “staccarmi ogni tanto” e di lasciare libero il telefono.
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