Il quadro EB
Il quadro EB è dedicato all’ attivo ereditario, relativamente ai terreni. In questo quadro rientrano anche i fabbricati in corso di costruzione, non ancora censiti al catasto urbano. Il precedente modello 4 riservava, per tutti i beni immobili, un singolo quadro e più precisamente il B1.
Ora invece abbiamo il quadro EB, dove andremo a inserire i terreni e il quadro EC dedicato ai fabbricati. Entrambi i quadri, consentono l’ inserimento di n° due immobili. Il nuovo modello telematico richiede una serie di dati per ogni immobile inserito.
Rispetto al vecchio modello 4, i dati da inserire sono molti di più e quindi a compilazione del quadro EB, richiederà particolare attenzione. Una differenza lampante rispetto al modello precedente, è rappresentata dalla sezione “Devoluzione”. All’ interno di questa sezione, dovremmo specificare come si devolve l’ eredità. In particolare dovremo specificare l’ erede a cui si devolve il bene e la relativa quota. Andando più avanti nella pagina vedremo come inserire i vari dati.
Il quadro EB, si divide in due sottosezioni, che non sono altro che le aree dove inserire i dati relativi ai terreni. Quindi in ogni pagina potremo inserire al massimo due beni immobili. Vediamole di seguito.
I dati del quadro EB
Fin’ ora abbiamo compilato e inserito i dati generali e quelli relativi al quadro EA (eredi).
Ora iniziamo a compilare il quadro relativo ai beni immobili. Nel nostro esempio molto semplice si parla di inserire un terreno agricolo.
Sempre nella sezione “Quadri” facciamo doppio clik sulla voce EB – Attivo ereditario catasto
A questo punto sotto la voce EB – Attivo ereditario catasto dovrebbe vedersi la voce “Modulo 1”. Facciamo ancora doppio clik su “Modulo 1” e si aprirà la seguente schermata
Come vedete ci sono tutta una serie di dati da inserire.
Molti campi non sono abilitati, ma lo diventeranno non appena inseriremo la provincia in cui ricade il terreno. Vediamo quali sono questi campi che dovremo riempire.
- Provincia
- Comune amministrativo
- Codice comune
- Via o località
- Foglio
- Particella
- Subalterno
- natura
- Superficie
- reddito dominicale
- Possesso del defunto
- Codice diritto
- Bene aziendale
- Tipologia terreno
- Valore
- Valore precedenti successioni
- Discordanza dati intestatario
- Passaggi senza atti legali
- Imposta versata al’ estero
Ho tralasciato volutamente i campi dedicati ai beni siti al’ estero in quanto mi sono sempre occupato di dichiarazioni di successione qui in Italia, per cui non conosco esattamente la procedura e quindi non volendo scrivere inesattezze evito di farlo.
Vediamo di seguito cosa inserire nei vari campi.
Provincia – Comune amministrativo – Codice comune – Via o Località
Il primo dato da inserire sarà quello relativo alla “provincia” in cui ricade il terreno da inserire in successione. Per cui selezioneremo dal menù a tendina la sigla Qui andremo a inserire la sigla.
In secondo luogo, andiamo a digitare il comune amministrativo. Nel nostro esempio sarà Roma. Per comune amministrativo si intende il comune, al quale si pagano i tributi locali relativi al bene inserito in successione.
In particolari casi, abbastanza rari devo dire, può succedere che il comune amministrativo non corrisponda a quello presente sulla visura catastale.
In particolare questo caso si può presentare quando vengono costituiti nuovi comuni, o quando ci siano delle nuove delimitazioni nei confini. In tal caso, dovremo fare attenzione ai dati da inserire. Sotto vi farò un esempio.
Il terzo campo sarà quello relativo al codice comune. Normalmente è formato da un codice alfanumerico composto da quattro caratteri. In alcuni casi può essere composto da cinque caratteri.
Sempre facendo riferimento al campo “comune amministrativo” e “codice comune” si può presentare un caso, che potrebbe farci venire qualche dubbio nella compilazione dei campi.
Questo può succedere quando si costituiscono nuovi comuni, o quando variano i limiti amministrativi. Sono casi rari, però è sempre meglio sapere come comportarsi anche in questi casi sporadici.
Facciamo subito un esempio per chiarire il concetto. Supponiamo che tra il comune di Roma e quello di Fonte Nuova, si decida che quest’ ultimo comune ampli i propri limiti amministrativi, andando ad inglobare dei territori appartenenti al comune di Roma.
Quindi un territorio, che prima si trovava nel comune di Roma andrà a fare parte de comune di Fonte Nuova. E supponiamo anche che il de cuius avesse dei terreni proprio in questo territorio. Il problema nasce dal fatto che l’ aggiornamento catastale non avviene immediatamente.
Per cui se noi andiamo a fare una visura catastale dei terreni, benché, il nuovo comune amministrativo sia quello di Fonte Nuova, il catasto continua ad indicarceli come appartenenti al comune di Roma.
Allora noi in successione che dati dobbiamo inserire a livello di comune amministrativo e codice comune? Giustamente potrebbe venirci qualche dubbio…
In questo caso dobbiamo procedere in questo modo: Come comune amministrativo dobbiamo inserire quello che, al momento della presentazione della successione, amministra realmente il territorio, per cui facendo riferimento al nostro esempio, sarebbe il comune di Fonte Nuova.
Come codice comune, invece dobbiamo inserire quello di Roma. Naturalmente il problema si pone solamente quando vi è discordanza tra comune amministrativo e comune catastale, ossia in quel lasso di tempo in cui la situazione catastale non è aggiornata.
Dal momento che anche la situazione catastale viene aggiornata, il problema non sussisterà più.
Andiamo avanti andando a esaminare gli altri campi da inserire nel quadro EB.
In questo campo andremo a inserire, a seconda dei casi la via o la località. Per quanto riguarda le aree edificabili inseriremo il numero del lotto, se individuato dal piano urbanistico.
Foglio – particella – subalterno – natura – superficie
In questo rigo andremo a inserire i riferimenti catastali del terreno e quindi: Foglio, particella ed eventuale subalterno.
Nel campo “Natura” In questo campo andremo a inserire i codici natura, che identificheranno la tipologia del bene che stiamo inserendo nella dichiarazione di successione. I codici natura per i terreni sono svariati. Per i terreni il codice natura è “T”.
Possiamo avere il codice natura “F” che rappresenta un bene futuro, il codice “EU” che significa ente urbano. Ancora abbiamo il codice natura “C” che identifica un fabbricato in corso di costruzione. Ve ne sono anche degli altri. Per visionare tutti i codici natura relativi ai terreni fai clik sull’ immagine sottostante.
Nel nostro esempio, abbiamo ipotizzato che in successione cadesse un terreno situato nel comune di Roma, per cui abbiamo inserito il codice natura corrispondente “T”.
In questo rigo per ultimo andiamo inserire la superficie espressa in ettari, are e centiare.
Nel nostro esempio abbiamo ipotizzato una superficie di 1 ettaro preciso, per cui nel campo “ettari” abbiamo inserito il n° 1, mentre nei campi are e centiare ovviamente abbiamo inserito “00”.
Può succedere a volte, che nello stesso terreno ci siano diverse colture e qualità (particella porzionata).
Ad esempio un terreno identificato con unico numero di particella, potrebbe essere costituito da due qualità di coltura, ognuna delle quali con un reddito dominicale e una propria superficie.
In questo caso nel campo superficie, va inserita la sommatoria delle due superfici. Stessa cosa si dovrà fare con il reddito dominicale che andrà inserito nel campo n° 12.
Reddito dominicale – possesso del defunto – codice diritto – bene aziendale
In questo rigo inseriremo il reddito dominicale. Nel caso di più qualità di colture presenti in visura dovremo fare la sommatoria.
Successivamente inseriamo la quota di possesso del de cuius, espressa sotto forma di frazione. Nel primo campo campo inseriamo il numeratore e nel secondo il denominatore.
Ad esempio se la quota di possesso del de cuius era l’ intero, inseriremo un rapporto di 1/1. Se il de cuius possedeva la metà, andremo a inserire 1/2.
Il codice diritto rappresenta il diritto (scusate il gioco di parole) che il de cuius trasferisce ai propri eredi. Può essere, ad esempio la piena proprietà, la nuda proprietà, proprietà per l’ area ecc. ecc.
Nel nostro esempio, abbiamo ipotizzato che il de cuius, avesse la piena proprietà esclusiva, per cui abbiamo inserito nel campo 15 il codice numerico 1.
Qualora il bene che cade in successione, faccia parte di un’ azienda e sia intestato al de cuius, sarà necessario barrare il campo “bene aziendale”. Se si barra questo campo, dovrà, poi essere compilato anche il quadro EN al cui interno vanno indicate le aziende.
Immobile all’ estero
Nel caso che in successione cadano degli immobili situati al’ estero, sarà necessario compilare i campi appositi, nella sezione apposita “immobile all’ estero”.
Tralascio questa parte perché di norma mi occupo di successioni al cui interno ricadono esclusivamente beni che ricadono in territorio italiano.
Tipologia terreno – Valore – discordanza dati intestatario – Passaggi senza atti legali – Imposta versata all’ estero
Nel campo “Tipologia terreno” In questa casella andranno inseriti dei codici numerici, a seconda che il terreno sia edificabile, parzialmente edificabile o non edificabile. Nel caso che il terreno sia edificabile dovremo inserire il codice 1.
Se il terreno è parzialmente edificabile inseriremo il codice 2 e infine se il terreno non è edificabile inseriremo il codice 3.
Nel nostro esempio, essendo che si tratta di un terreno agricolo non edificabile abbiamo inserito il codice 3.
Passiamo al campo “Valore”. In questo campo andremo a inserire il valore del cespite che stiamo inserendo in successione. Il valore va arrotondato all’ unità di euro.
Può capitare a volte che ci siano delle discordanze nell’ intestazione catastale. Può capitare infatti che la situazione catastale non sia aggiornata, e che ad esempio il terreno non sia intestato correttamente al de cuius.
La cosa può dipendere da svariati motivi, che non starò qui ad affrontare.
In questo caso andrà contrassegnata questa casella. Andrà anche compilato il quadro EI, dove si potranno fare le opportune dichiarazioni.
I motivi per cui ci possono essere delle discordanze catastali possono essere diversi.
Uno di questi potrebbe dipendere, ad esempio, dal fatto che il de cuius sia entrato in possesso del bene senza un titolo, ossia senza aver fatto il classico atto di compravendita presso il notaio.
Quindi si entra in possesso di un bene senza un atto legale. Si può entrare in possesso di un bene, con accordo verbale, con una scrittura privata ecc.
In questo caso avremo un passaggio senza un atto legale e, sempre in questo caso andrà contrassegnata questa casella. La voltura catastale successiva, verrà effettuata con un’ annotazione di riserva.
Nel caso che sia stata versata imposta anche al’ estero, in questa casella andrà indicato il valore relativo. In questo caso andrà compilato anche il quadro EG.
Devoluzione
Il quadro EB prevede anche come si devolve l’ eredità. In poche parole, a differenza di prima, andiamo a specificare anche le quote che vanno ai vari eredi.
Col vecchio sistema, noi presentavamo la successione, ma non andavamo a specificare le quote devolute per legge.
Le quote si andavano a precisare quando si presentava la voltura in catasto.
Col nuovo modello telematico, invece, possiamo volendo, presentare assieme alla dichiarazione di successione anche la voltura catastale. Per tale motivo il nuovo modello ci consente di inserire le quote che spettano ai vari soggetti, nonché i vari valori.
Prima di andare avanti vediamo il nostro esempio di compilazione.Per compilare la sezione “devoluzione”, dobbiamo innanzitutto, identificare i soggetti.
Abbiamo visto prima, che i soggetti interessati dall’ eredità, vengono inseriti nel quadro EA.
Quindi, in pratica, per ogni bene che viene inserito nel quadro EB, (cosi come negli altri quadri che vedremo di seguito) dobbiamo anche specificare come si devolve.
Risulta quindi indispensabile individuare, nel modello telematico, e in particolare nei campi n° 27 (Rigo n°) e n° 28 (Mod. n°) in maniera precisa i vari soggetti.
Quindi in pratica riconosciamo i nostri eredi, in maniera univoca attraverso questi due campi, che fanno riferimento al quadro EA, precedentemente compilato.
Vediamo i campi che ci interessano nell’ immagine sottostante.Quindi il soggetto è identificato attraverso il numero di rigo e numero di modulo del quadro EA.
Il quadro EA, ossia la parte del modello dove andiamo a inserire gli eredi, consente l’ inserimento di n° 3 soggetti. Superati i tre soggetti è necessario compilare un altro quadro EA, ossia un modulo aggiuntivo.
Quindi se inseriamo un numero di eredi che va da uno a tre, non avremo bisogno di moduli aggiuntivi. Ma se dovessimo inserire quattro eredi, avremo necessità di utilizzare un modulo aggiuntivo per inserire il quarto erede. Stesso discorso se dovessimo inserire sette eredi…avremo la necessità di utilizzare tre moduli del quadro EA.
Tutto questo discorso (che rimane valido anche per gli altri quadri, dove andremo a inserire i beni ereditati) per spiegarvi che gli eredi vengono identificati all’ interno del quadro EB in base ai loro identificativi del quadro EA, ossia rigo e modulo relativo. Facciamo un esempio.
Partiamo dal nostro esempio base. Abbiamo due eredi, per cui ci basta un solo quadro EA e quindi un unico modulo. Quindi abbiamo detto che ogni erede si identifica dal numero di rigo appartenente ad ogni modulo di quadro EA. Quindi avremo che il primo erede sarà il primo (1) del primo modulo (1). Scusate le ripetizioni ma mi serve per farvi capire il nesso.
Il secondo erede (2) sarà il secondo del primo modulo (1). Continuando il ragionamento avremo che un ipotetico terzo erede (3), sarebbe il terzo del primo modulo (1).
Quindi nel campo n° 27 andiamo a inserire il numero di rigo corrispondente all’ erede. Nel campo n° 28, invece inseriamo il numero del modulo che contiene il rigo. Supponiamo adesso che gli eredi siano quattro. Preso atto che in ogni modulo del quadro EA possiamo inserire sino a tre soggetti, mi pare chiaro che il quarto erede andrà inserito in un modulo aggiuntivo, che sarà il numero 2.
Allora…abbiamo capito come identificare i primi tre soggetti del primo modulo EA. Vediamo di capire come possiamo identificare il quarto erede. Il quarto erede, verrà inserito nel primo rigo del secondo modulo giusto? Quindi nel campo 27 (rigo) inseriamo il n° 1.
Nel campo n° 28, che rappresenta il numero di moduli EA utilizzati che numero andremo a inserire? Penso che abbiate capito, ad ogni modo trovate la risposta nelle immagini sottostanti. Non fate caso ai dati degli eredi inseriti (alcuni sono uguali).
Fate piuttosto attenzione, ai numeri dei moduli e alla numerazione dei righi.Il quarto erede, verrà identificato nel quadro EB, con rigo n° 1 e modulo n° 2 ok? Nelle immagini che potete ingrandire sotto vi riporto due esempi e quindi due immagini.
Il primo esempio riguarda il caso in cui in successione ci siano due eredi che ereditano un terreno. Nel secondo esempio, invece avremo la presenza di quattro eredi.
Conclusioni
Bene….abbiamo visto in maniera molto generale, Il quadro EB, dedicato all’ inserimento dell’ attivo ereditario, per quanto riguarda i terreni.
Se hai qualche dubbio, o vuoi lasciare un segno del tuo passaggio, lasciami un commento…grazie!
Puoi vedere un esempio facendo click qui sopra.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Dove va inserito il diritto ad un bene futuro? Si tratta del caso in cui il de cuius ha ceduto un terreno in cambio di una villetta
Buongiorno,
non riesco ad aggiungere gli altri eredi nel quadro EA
Buon giorno.
come si inseriscono i fabbricati rurali che non hanno rendita catastale visto che il programma non ammette il valore zero?
Buongiorno, un dubbio su compilazione quadro fabbricati.
Decesso coniuge in comunione dei beni, al catasto risulta casa e box intestati solo ad un coniuge, perchè al momento dell’atto ero solo io presente. Come mi devo comportare nella compilazione ? Ho inserito nel possesso del del de cuius la metà del possesso ovvero 50% ma risulta scartata la dichiarazione. Mi viene il dubbio che i due fabbricati non siano da inserire per la successione.
BUONGIORNO.
SE I TERRENI NON EDIFICABILI SONO PIU’ DI 2 BISOGNA FARE AVANTI E GENERARE IL MODULO 2?
GRAZIE ANTICIPATAMENTE.